Successo al di là dell’immaginabile del “Premio Poerio 2023”, nella memoria anzitutto dei napoletani Carlo e Alessandro Poerio, due delle Figure straordinarie della grande ‘Famiglia di Patrioti’, che fu quella dei Poerio-Imbriani, nello splendido salone degli specchi di Palazzo Serra di Cassano, dove ha sede l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.
La presenza tra i premiati del napoletano Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha attirato per dovere e ossequio diverse presenze, ma il riconoscimento del valore civile dell’iniziativa e il dovere di essere presenti sono stati maggioritari e decisivi.
L’evento è stato organizzato dall’Associazione Culturale Alessandro Poerio, dal Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e dalla Delegazione della Campania dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon. Hanno aderito all’iniziativa il Coordinamento Nazionale delle Associazioni Risorgimentali, l’Associazione Amici degli Archivi onlus e l’Associazione 50&Più di Napoli. Sono convenute la delegazione del Comitato di Caserta dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, di cui la prof.ssa Anna Poerio, artefice principale del successo della serata, è la direttrice, quella del Comune di Palma Campania, quella del Comune di Montesarchio con la sensibile vicesindaca Morena Cecere, il nuovo direttore del Museo Archeologico Nazionale del Sannio Caudino, dott. Enzo Zuccaro, quella del Comune di Sant’Arpino con il cortese sindaco dott. Ernesto Di Mattia e l’esimio prof. Giuseppe Limone, quella della Biblioteca Nazionale di Napoli, con la direttrice dott.ssa Simonetta Buttó in testa, il gruppo di studiosi di Parete con il prof. Franco Terracciano, Giovanni Papadimitra, il dott. Raffaele Di Nardo, quella dei membri della Guardia d’Onore al Pantheon alla tomba di Vittorio Emanuele II , con l’avv. Gerardo Mariano Rocco di Torrepadula, presente al tavolo dei relatori, e personalità varie.
Quest’anno il Premio è stato dedicato al 220esimo anniversario della nascita di Carlo Poerio, martire del dispotismo borbonico, capo del partito liberal moderato napoletano, difensore della Costituzione, concessa e poi rinnegata da Ferdinando II di Borbone. Ingiustamente condannato, rinchiuso per dieci anni nelle aspre prigioni borboniche e costretto a trascinare pesanti catene, Egli si rifiutò sempre di chiedere, come ricorda Benedetto Croce nel volume Una famiglia di patrioti, la grazia al re: “Carlo Poerio, colui che aveva tante volte e con tanta lealtà steso la mano a Ferdinando II e col quale Ferdinando II (beninteso, se non fosse stato un Borbone) si sarebbe potuto così agevolmente e compiutamente intendere,[…] fu anche colui che risolutamente aiutò, dal fondo dell’ergastolo, la trasformazione del partito liberale napoletano in partito italiano, del monarchismo borbonico in quello di casa Savoia, del concetto dell’autonomia del Regno di Ruggiero in quello della fusione nel Regno d’Italia […]. L’aiutò […] col soffrire con animo fermo l’ingiustizia delle condanne e il tormento degli ergastoli […] col non chiedere e non aspettare mai grazia alcuna dal re Borbone”.
Accanto al Ministro gli altri premiati per la loro sensibilità storico, culturale e risorgimentale, l’esimio storico prof. Luigi Mascilli Migliorini e il giornalista, direttore del ‘Corriere del Mezzogiorno’, dott. Marco De Marco, il sindaco di Palma Campania, dott, Aniello Donnarumma. Ha coordinato sapientemente i lavori il prof. Arturo Martinelli, responsabile interno dell’Istituto, con i collaboratori tutti mobilitati per la doverosa accoglienza al Ministro, vi è stato un prezioso momento di lettura di un testo di Carlo Poerio con accompagnamento musicale, letto dall’attore e regista Maurizio Merolla. Ha tenuto un magistrale, essenziale intervento storico-risorgimentale il sapiente ed operoso prof. Giancristiano Desiderio, acuto saggista e giornalista. Perfetta l’organizzazione del tutto, dalle motivazioni del premio agli interventi essenziali e preziosi dei premiati.
Una indimenticabile serata di alta cultura, di doveroso impegno civile, di sacrosanta rivendicazione della centralità della memoria risorgimentale per ridare un’anima ed un cuore alti e nobili alla nostra cara, ma spesso immemore, stordita e intossicata da veleni localisti, Patria Italia. In quella direzione si sta muovendo in modo benemerito il nuovo ministro Sangiuliano e hanno sottolineato l’importanza, la difesa del Risorgimento dell’Unità e della Libertà e della sua memoria nei loro interventi il prof. Migliorini, il dott. De Marco, il prof. Desiderio.