Palazzo Parente: un luogo dell’anima che produce l’Eco di Aversa. Esistono luoghi che hanno un’anima antica, e una voce riconoscibile. Ad Aversa, in via Gaetano Parente numero 2, vi è un palazzo che prende il nome dal suo fondatore: Gaetano Parente, nobile intellettuale dalla mente arguta e da una visione della società concreta e al contempo lungimirante.
L’uomo che fu anche sindaco della nostra città normanna. A palazzo Parente esiste un habitat di piante e fiori meravigliosi in cui convive una colonia felina dolce e stravagante. Tra quelle mura trova spazio la redazione di un foglio cittadino, oggi giornale, fondato da Parente nel 1861. Un giornale che continua a vivere e che oggi esiste sia on line che come periodico cartaceo. Su invito di Antonio Santi, attento curatore animatore del palazzo, negli ultimi anni spesso ho scritto per la versione cartacea dell’Eco di Aversa. Occupandomi della stesura di svariate recensioni culturali a romanzi e saggi che ho letto da libraio. L’ho potuto fare perché l’Eco di Aversa è un giornale libero e aperto a tutti: dialogare di libri e per me così ragione di crescita personale e fonte di scoperte sempre nuove. Non mi è mai capitato, nei tanti luoghi in cui ho vissuto negli anni per lavoro, di poter scrivere liberamente per un giornale locale. Eppure, di questo sono fermamente convinto, una vera azione culturale prodotta dal basso – e alla portata di tutti i cittadini – deve sempre nascere e avere forza d’ azione proprio nel territorio in cui si vive in prima persona.
Non per un moto d’orgoglio umano, ma per una sana e necessaria diffusione dei saperi nei piccoli centri urbani italiani. In particolare quelli del Sud Italia, luoghi spesso abbandonati a se stessi. Negli anni, qui a Palazzo Parente, la redazione dell’Eco di Aversa ha organizzato notevoli eventi culturali legati al mondo dei libri del teatro del cinema e della musica. In questo modo l’Eco di Aversa si è fatto portatore e testimone di tutti quegli eventi organizzati e finanziati con le sole forze di pochi appassionati, che ruotano intorno a questo prezioso giornale che quest’anno compie il suo storico anniversario. Palazzo Parente ed Eco di Aversa sono legati da un filo sottile e connessi l’uno all’altro: la redazione di un giornale così antico che ha vita in uno spazio altrettanto storico. Accade proprio in ragione del senso della storia che narrano entrambi questi simboli culturali. Ruotano oggi attorno al giornale diversi attivisti culturali, provenienti da formazioni professionali disparate. Nel dialogare con queste persone ho sempre trovato spunti di riflessione utili a comprendere la mia città e in alcuni casi la realtà contemporanea in toto.
Il giornale, autoprodotto e distribuito a mano, è reperibile in diversi punti della città: dalle edicole alle librerie fino ad alcuni bar. Questo lo rende a tutti gli effetti un oggetto artigianale, fatto a mano come i giornali di
un tempo.
L’ Eco di Aversa è un organo di informazione in grado di informare le persone sugli eventi salienti del mondo contemporaneo: dalla politica alla cultura dall’arte alla storia, ed è fondamentale che resti in vita a lungo.
L’Eco di Aversa è sopravvissuto negli anni ai tanti mutamenti sociali è il mio augurio più sincero è che continui a vivere, resistendo ai cambiamenti di un mondo veloce e in continua evoluzione. Nel suo esistere potrà così accogliere giovani penne di oggi, autori che un giorno saranno abili pensatori del futuro. Viva l’Eco di Aversa: Per aspera ad Astra!