In via preliminare occorre stabilire una nozione di atti a titolo oneroso, atti a titolo gratuito e (spirito di) liberalità.
Secondo una definizione (Francesco GALGANO e Nadia ZORZI GALGANO, Diritto privato, 2018, 18a edizione, pag.256), atti a titolo oneroso sono quelli caratterizzati da uno scambio di prestazioni; prestazione da una parte, controprestazione dall’altra parte e l’una che trova giustificazione nell’altra. Provando ad adattare in questo solco di pensiero una autorevole dottrina tradizionale (Andrea TORRENTE, Manuale di diritto privato, 1962, pag.126), possiamo azzardare un quadro secondo cui si ha arricchimento o accrescimento del patrimonio di una parte che si realizza a fronte di una controprestazione – ad esempio, pagamento di un corrispettivo – a carico della stessa.
Secondo una definizione (F. GALGANO, op. cit., pag.256), atti a titolo gratuito sono quelli non caratterizzati da uno scambio di prestazioni e che, secondo autorevole dottrina tradizionale (A. TORRENTE, op. cit., pag.126), attuano l’arricchimento o accrescimento del patrimonio di una parte senza controprestazione – ad esempio, pagamento di un corrispettivo – a carico della stessa.
Sono liberalità gli atti caratterizzati dallo spirito di liberalità; questo richiede la sussistenza dei seguenti elementi: 1) assenza di costrizione giuridica o anche solo morale (come nel caso delle obbligazioni naturali che sono adempimento di doveri morali o sociali) e, quindi, libertà di una persona di manifestare la propria volontà; 2) interesse non patrimoniale del disponente (appresso come meglio precisato); 3) a questi due elementi, individuati da Galgano, ne aggiungerei, però, un terzo, individuato da A. Torrente (1962), e precisamente, arricchimento patrimoniale in assenza di corrispettivo. Continua a leggere >>>