L’ingresso di Palazzo Orineti
Una volta, diciamo ai tempi di Gaetano Parente, la via Drengot costituiva una delle strade principali di Aversa. Oggi, invece, è una delle vie dell’antico centro storico. Completamente dimenticato dai tanto dai governi di destra quanto da governi di sinistra che si sono avvicendati nel corso degli anni. Fatta qualche dovuta eccezione, si trova in stato di abbandono o trascuratezza. Percorro, spesso, a piedi almeno la metà della strada Drengot, dall’incrocio con via Gaetano Parente fino a via Riccardo di Aversa. Ogni volta non faccio che rammaricarmi sullo stato dei luoghi. In primis, balza all’evidenza che nessuno ha mai dedicato attenzione e, quindi, un Progetto a questa parte della Città.
Eppure costituisce, questa parte, un ambito pieno di storia e di interesse culturale. In secondo luogo, balzano all’evidenza troppe criticità. Il Palazzo che fu del famoso psichiatra Filippo Saporito ha un giardino ridotto ad una selva; chissà se al suo interno si trovano anche pericolosi ratti. Poi quello che fu Liceo Artistico, il seicentesco palazzo Orineti, giace chiuso, inutilizzato, abbandonato e fatiscente. Un plesso importante sopravvive come una barca senza nocchiero nel mare in tempesta. Infine, via Riccardo di Aversa, una strada che ormai costituisce un costante ed ininterrotto sversatoio, nonostante la minacciata presenza di telecamere. E’ preferita soprattutto per l’abbandono di mobili, materassi e sanitari compresi. Le associazioni culturali e turistiche non si sono dedicate all’argomento, evidentemente prese da altri obiettivi. Talune anche a mettere in campo una nuova data di fondazione di Aversa smentita da tutti gli intellettuali cittadini. E così la rassegnazione subentra e l’ammirazione per altri centri storici stravince. Non senza un senso di delusione e di malinconia.
via Riccardo d’Aversa a gennaio
via Riccardo d’Aversa a giugno
via Drengot a febbraio
via Drengot a luglio
E’ un po come quando affermiamo che chi ha il pane non ha i denti per mangiarlo. In attesa della ripresa delle domeniche ecologiche e del completamento delle varie isole ecologiche interrate, il centro storico è invaso dall’immondizia, senza pietà. Soltanto la quarantena aveva dato un po’ di tregua, ma ora è ripreso tutto come prima, senza differenza. Una vergogna! Aversa in questo non cambia, resta in un immobile degrado. Chissà, forse in un anno imprecisato di un secolo imprecisato arriverà un governo cittadino in grado di dare ad Aversa il giusto ruolo in ambito culturale e turistico.