Il nuovo "L'Eco di Aversa" è una riedizione del foglio cittadino fondato da Gaetano Parente nel 1861. Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti, del 1886, raffigurante il sindaco Gaetano Parente nell'atto di indicare a Vittorio Emanuele la Via Roma.
Sono undici le cantautrici che si contenderanno la vittoria alla sedicesima edizione del “Premio Bianca d’Aponte”, il concorso riservato alla canzone d’autrice diventato ormai un punto fermo nel panorama italiano della musica di qualità. Ad Aversa, il 23 e 24 ottobre, le undici artiste in lizza si contenderanno la vetrina della nuova canzone d’autrice italiana. Quantomai composito quest’anno il novero delle concorrenti dal punto di vista stilistico, con proposte che spaziano dalle più innovative a quelle più classiche.
Una volta, diciamo ai tempi di Gaetano Parente, la via Drengot costituiva una delle strade principali di Aversa. Oggi, invece, è una delle vie dell’antico centro storico. Completamente dimenticato dai tanto dai governi di destra quanto da governi di sinistra che si sono avvicendati nel corso degli anni. Fatta qualche dovuta eccezione, si trova in stato di abbandono o trascuratezza. Percorro, spesso, a piedi almeno la metà della strada Drengot, dall’incrocio con via Gaetano Parente fino a via Riccardo di Aversa. Ogni volta non faccio che rammaricarmi sullo stato dei luoghi. In primis, balza all’evidenza che nessuno ha mai dedicato attenzione e, quindi, un Progetto a questa parte della Città.
E’ importante approfondire il tema della toponomastica cittadina, cioè l’origine, sviluppo e il significato dei nomi dei luoghi della città. Ad Aversa sono rilevanti tutti quei toponimi dialettali con i quali si ricordano vie, piazze e slarghi, che, pur risalendo a tempi antichi, sono ancora oggi usati, la loro conoscenza è indispensabile non solo per l’urbanistica locale, ma diventa fondamentale per la ricostruzione storica e la comprensione dell’identità aversana. E’ emblematico il caso del toponimo dialettale “ a’ chiazza ‘e’ penne” con cui gli aversani ricordano un tratto di strada tra l’attuale corso Bersaglieri e via Orabona, nella zona del Lemitone, altro nome che affonda le radici nella parlata dialettale.
In 48 ore l’ Italia si è fermata, chiusura totale per lavori, attività, professioni, spostamenti nazionali ed esteri, tutti in casa fermi per la pandemia del corona virus! Una catastrofe per l’umanità dei cinque continenti che, aldilà delle frontiere, sono accomunati dalla gravissima situazione sanitaria. Nelle amministrazioni il lavoro prosegue in modalità smartworking, ovvero in connessione multimediale da casa propria, si attivano procedure telematiche per l’esecuzioni delle pratiche, dei servizi bancari, degli acquisti, della medicina di base, per ovviare alla temporanea sospensione di ogni contatto fisico, che potrebbe agevolare il contagio. L’istituzione scuola si ferma il 9 marzo, con sospensione illimitata delle lezioni in classe, per l’università e per tutti gli istituti di ogni ordine e grado. Gli studenti, inizialmente contenti di non andare alla scuola, si sono ritrovati all’improvviso prigionieri in casa: né compagni di classe, né viaggi organizzati, né progetti Erasmus e Cambridge, nessuna festa di compleanno, nessun party…
Continua la solidarietà degli aversani per l’emergenza Covid, in questi giorni sono scesi in campo anche i confratelli della Confraternita del Santissimo Rosario con una importante azione benefica. Già nei mesi scorsi i membri del sodalizio religioso avevano avviato una grande raccolta di contributi da destinare ad attività di supporto per fronteggiare la pandemia, su proposta del Commissario dell’Arciconfraternita, Ernesto Pagano, unanimemente accolta da tutti i confratelli, si è deciso di destinare i 15.000 euro raccolti all’acquisto di dispositivi di protezione individuale.
Dopo il silenzio imposto dall’emergenza la grande musica è tornata a risuonare ad Aversa grazie all’Accademia di Santa Sofia di Benevento, che ha regalato alla città i primi concerti dell’era post covid. Già a fine giugno, nell’ambito delle Celebrazioni per il Giubileo dell’Abbazia di San Lorenzo, un quintetto d’archi composto da Alessia Avagliano e Alina Taslavan al violino, Antonio Mastroianni alla viola, Marco Pescosolido al violoncello e Gianluigi Pennino al contrabbasso, si è esibito in un ricco e vario repertorio spaziando da Mozart a Verdi, Johann Sebastian Bach a Massenet, fino alle composizioni per il cinema di Ennio Morricone.
Partita in America come elemento delle proteste sociali e razziali, la furia distruttiva che prende di mira le statue del passato si è riversata anche in Italia, scagliandosi un po’ pigramente, e non poco pretestuosa, contro le effigi di uomini illustri del recente passato e di protagonisti del risorgimento. Il tentativo iconoclasta di moralizzare la storia e di piegare gli eventi passati alla sensibilità del presente non è, però, una novità dalle nostre parti, anche se pochi lo ricorderanno, già diversi decenni fa ad Aversa andò in scena l’assalto ad una statua la cui simbologia risultava inaccettabile per qualcuno.
In America c’è il razzismo, la polizia è violenta, la colpa è di Trump. Chi scrive vive a Cincinnati, città dell’Ohio, stato industriale del Midwest. Cosa è accaduto? La sinistra americana, quella europea, quella italiana, gridano al razzismo americano. L’evento, orrendo, accaduto a George Floyd è stato un detonatore di una protesta sacrosanta, dicono. Paese razzista? Il parere di un immigrato, definito esplicitamente “alien” nei documenti ufficiali, è assolutamente NO. Dopo secoli di razzismo gli USA si sono dotati di una delle più legislazioni più severe sul tema. Inoltre, si tratta dello Stato col più alto numero di immigrati regolari al mondo, che arrivano attraverso numerosi canali lavorativi, tramite gli accordi politici per rifugiati e richiedenti asilo, ed anche con una certa dose di fortuna (la lotteria della “carta verde”).
Dal 2 al 15 settembre 2019 banche, poste e altri intermediari finanziari hanno cominciato a comunicare all’UIF le operazioni con movimentazioni di denaro contante, di importo pari o superiore a 10.000 euro, poste in essere dai singoli soggetti. Al fine di evitare intenti elusivi e quindi il “frazionamento” dei singoli movimenti, l’articolo 3 del provvedimento dell’UIF del 28 marzo 2019, prevede l’obbligo di prendere in considerazione anche le movimentazioni di denaro contante di importo pari o superiore a 1.000 euro, a condizione che nello stesso mese sia raggiunta o superata la soglia complessiva di 10.000 euro. Continua a leggere >>>
Interessante sodalizio artistico tra Antonio Fiore e Anna Maria Lamesta. Quando la poesia incontra la musica può accadere qualsiasi cosa, anche restando chiusi in casa nel periodo del Covid. Una dimostrazione viene dal progetto artistico che l’artista Anna Maria Lamesta ha attivato con Antonio Fiore, noto poeta e paroliere gricignanese.
Periodico
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