Vorrei dire la mia sulla nota, recente, esternazione del giornalista Vittorio Feltri. Credo di poter dire qualcosa con una certa cognizione di causa e ciò in quanto negli ultimi anni ho vissuto gran parte del mio tempo in Aversa, nella Terra dei Fuochi (rispetto alla quale i lanciafiamme di De Luca nulla hanno potuto contro i cinghialoni responsabili dei disastri ambientali).
Cercando, senza appartenenze di sorta, di predicare ed attuare, per quel poco possibile, prima la Cultura, poi il Turismo. Feltri ha sbagliato ad affermare che la gente del sud Italia è inferiore alla gente del nord. Non esistono, difatti, uomini superiori ed uomini inferiori. Ma è vero, invece, che la qualità della vita è inferiore al sud rispetto al nord. Basta, per esempio, girare a piedi per Aversa e rendersi conto, con i propri occhi, della sporcizia, dell’abbandono, del turismo, pur possibilissimo, ma rimasto, da sempre, inattuato. Paragoniamo, poi, Aversa con, ad esempio, Pesaro o Parma o Arezzo o Lucca, la differenza in termini di bellezza è abissale. Possedere un patrimonio culturale senza farne uso non consente di collocarsi alla pari con chi, invece, usa il patrimonio culturale e ne fa fonte di lavoro e di reddito. Di questa realtà gli abitanti del sud dovrebbero farsi carico compiendo un’autocritica obiettiva, serena, onesta. Personalmente sono convinto che cambiare e passare dalla sporcizia e dai fuochi alla pulizia, dall’abbandono alle ristrutturazioni, dall’assenza di turisti allo sviluppo del turismo ci passa di mezzo un mare. Perché? Il tema è assai complesso, ne parleremo ancora in futuro.