Il momento della ripartenza è arrivato, ma la Fase2 porterà ancora più incognite del lockdown, genera incertezza e preoccupazioni. Nel futuro ci aspettano tempi difficili, poichè la pandemia avrà effetti gravi sull’economia, sulle relazioni interpersonali, sulle abitudini consolidate della società, ma ci sono anche opportunità da cogliere e speranze da ricostruire.
Vi sono intere attività da dover ripensare e nuove idee da mettere in campo per rimettere in moto l’economica e la vita di relazioni, abbiamo incontrato esperti di diversi settori dell’Agro Aversano per provare a trovare una via di orientamento e capire quali siano le diverse esigenze.
Giuseppe Carli, imprenditore ed attivista politico: “Comprendo che il quantitativo smisurato di diktat del governo abbia mandato tutti in confusione, e comprendo anche che si faccia sentire il peso di due mesi di quarantena, vorrei però che venisse chiarito che la ripresa è, soprattutto, una esigenza per sostenere l’economia e sostenere la macchina produttiva del paese. Non deve trasformarsi nell’occasione per creare assembramenti nei tradizionali luoghi di ritrovo, che metterebbero a repentaglio la salute collettiva”.
Mary Rao, docente di materie economiche e counselor esperta nel benessere psicologico: “Purtroppo oltre ad una crisi psicologica ci sarà una crisi economica, un arresto dell’economia mondiale. La vita di ogni essere umano è più di un dato numerico, non possiamo disporne a nostro piacere ed è giusto imparare ad attraversare la sofferenza, trovando la giusta chiave di lettura dell’esistenza. Anche il mondo produttivo che verrà dovrà essere ripensato, su basi comunitarie, ricostruendo relazioni”.
Orlando de Cristofaro, giovane architetto: “Il settore dell’edilizia è fondamentale per il nostro territorio, farlo ripartire è necessario per rimettere in moto l’economia. Per farlo è necessario anche sbloccare la burocrazia, dare modo agli uffici di lavorare più velocemente con gli strumenti informatici e con nuovo personale, poichè sono oberati di lavoro e questo rallenta le pratiche e la possibilità di ripresa”.
