Dietro il Premio intitolato al primo Sindaco di Aversa dopo l’Unità d’Italia nonché storiografo ancor oggi ineguagliato c’è, anzitutto, il pieno, sacrosanto diritto (direi assoluto…) dell’associazione Gaetano Parente e del periodico L’Eco di Aversa di opinare a tutto campo in ambito culturale. E ciò in quanto i soggetti in questione da anni “producono” Cultura. E, si rammenta ancora, senza contributi pubblici. Né sponsor privati che, “chiamati”, immediatamente si mettono a disposizione giusta una ragion di partito o d’amicizia o di gratitudine (“do ut des”),. Dietro il Premio ci sono soltanto “giudizi” liberi, autonomi, indipendenti che non tengono conto nemmeno degli “amici” che “portano” voti (ovviamente il discorso è in generale, tenuto conto del noto modus procedendi nazionale nel settore politica).
Quanto sta dietro il Premio, che proseguirà negli anni nell’ambito del Festival Cimarosa, ha consentito, per esempio, anche di dare risalto a chi, in Città, è stato trascurato non so se per mera negligenza (fatto grave comunque) o dolo. Come, sempre esemplificando (si tratta di una fattispecie concreta clamorosa), la Libreria Quarto Stato ideatrice e realizzatrice di un gioiello sino ad ora (se non erro) unico e cioè il Piccolo Museo Cimarosa proprio nella Città di Cimarosa che, finalmente, comincia a muovere i primissimi passi in relazione agli illustri Musicisti nativi. Siamo consapevoli che si tratta di un inizio e che, quindi, l’elenco dei premiati, pur “lungo” in questa edizione, non è esaustivo. Nelle prossime edizioni provvederemo e ci faremo perdonare. Mi sovvengono, ad esempio, i nomi di Gerardo Di Lella e di Luigi Esposito. Nella prossima edizione introdurremo anche un Premio alla Memoria perché è giusto ricordare carriere nell’interesse della Cultura e della Città. Ogni anno, a Dio piacendo, la consegna dei premi avverrà sempre il 21 marzo, Giorno della Primavera. La vera Cultura, quella libera, autonoma, indipendente, ci piace identificarla con la Primavera e cioè come Rinascita in un momento storico in cui la Politica e le sue misere Regole hanno costruito intorno a noi un inverno freddo, triste, immobile, distruttivo. La Culturaprimavera come Speranza, come Sogno in cui bisogna credere ob torto collo, altrimenti non resterebbe che lasciarsi morire congelati nell’inverno senz’anima del Sistema. E urlare di rabbia al cd Padre che sta nei cieli per il disastro Uomo e Terra. Ma, Spes ultima Dea!