Il 7 di luglio dell’anno 2016 sarà
ricordato, dall’associazione Gaetano Parente, per due momenti fondamentali.
Primo, visita del Palazzo Parente e della Maddalena da parte del Console di Francia
a Napoli Jean-Paul Seytre; secondo, proiezione di un filmato, di un’ora e
mezzo, datato 1996, contenente interviste agli ultimi ospiti della Maddalena
dopo la legge che “aprì” i manicomi d’Italia (di Pasquale Mottola). Ciascun
momento richiede brevi osservazioni. In questa sede parleremo del primo momento. continua
In questa sede parleremo del primo
momento. L’A.G.P. ha avuto, da sempre, il “pallino”, fisso, di voler portare
Aversa nel Mondo ed il Mondo ad Aversa. Come? Attraverso la Cultura. Meglio:
attraverso l’utilizzo del patrimonio culturale cittadino (per inciso: potremmo,
per favore, andare oltre i Normanni e cercare più illustri origini?). Altro, consequenziale
e coerente “pallino” fisso, è stato, quindi, quello di voler fare Cultura. Nell’ottica
di “portare” Aversa nel Mondo (ed il Mondo ad Aversa) l’A.G.P. si è data molto da
fare. Prima ha portato ad Aversa la Spagna. E, poi, la Francia. Ricorderete lo “Spagna
Flash Festival”, con il Liceo Spagnolo Cervantes di Roma. Poi l’evento: “Rispettare
le Regole”; prevedeva, anche, un triangolare di calcio con la partecipazione
della squadra dell’Ilustre Colegio de Abogados de Madrid.
Ora è stata la volta della Francia
con l’esposizione del fotografo Hugo Albignac incentrata sulla Maddalena e,
precisamente, “Spazi comuni / Frammenti della
Maddalena e dintorni”. Con l’Alto Patrocinio dell’Istituto di Cultura Francese
a Napoli. Il Console di Francia a Napoli è giunto sino ad Aversa per vedere la
mostra di Albignac. E l’occasione ha consentito all’A.G.P. di presentarsi al
Console e dichiarare, con massima umiltà, la più completa disponibilità per future
collaborazioni, per ospitare iniziative del Grenoble. La proposta mira ad
allargare le prospettive di una Città troppo chiusa e concentrata su se stessa.
E nasce dall’entusiasmo, dalla passione. All’importante momento sono stati
invitati e, quindi, presenti: il Comandante Guarino per il sindaco impegnato a
Caserta; Emilia Narciso di Unicef Comitato di Caserta insieme alla preside
Cecilia Amodio; il preside, dottor Autore, dell’Istituto Comprensivo Statale Domenico
Cimarosa, ad indirizzo musicale; Enrico dello Iacono, Biblioteca Gaetano
Parente; l’associazione il Giardino degli Aranci con il presidente avvocato
Raffaele Mazzarella e l’intero gruppo fondatore, in particolare Maurizio Danzi; Francoise Vidonne, musicista
francese residente ad Aversa; Antonio D’Amore, direttore ASL Napoli 2; Salvatore de Chiara, direttore del Civico Museo
di Storia Militare. Impossibilitati a partecipare, con grande dispiacere,
Giulia Parente, già assessore ai Grandi Eventi del Comune di Napoli; Elisabetta
Garzo, Presidente del Tribunale di Napoli Nord; Maria Luisa Coppola, presidente
nazionale del Serra International Club; Domenico Napolitano dell’ass.ne Aversa
il Tesoro Sepolto. Terminata la visita, rinfresco per godere di un sollievo dal
gran caldo (caffè, gelato, sorbetto, acqua) e dazione di omaggi dall’A.G.P. al
Console e precisamente: la ristampa della Storia di Aversa (“Origini e vicende
ecclesiastiche della Città di Aversa”) di Gaetano Parente; CD contenente alcune
“Sonate per pianoforte” di Domenico Cimarosa eseguite dal pianista Yago Mahugo
Carles; l’Arco dell’Annunziata riprodotto, in ceramica, dalla ditta
Ceramicando. Ringraziamenti, propositi di collaborazione, soddisfazione e, poi,
il gruppo si è avviato alla Maddalena per effettuare la visita.
Il permesso a visitare la
Maddalena è stato chiesto dall’A.G.P.. Sembrava impossibile ottenere l’acconsentimento
anche a causa dell’impossibilità a partecipare e guidare del dottor Cunto, il
responsabile dell’Archivio e della Biblioteca, a causa di impegni non rinviabili.
Si aveva avuto una sensazione come di “difficoltà” ad aprire le porte. Qualcuno
aveva lasciato trapelare che ciò era per un certo senso di “vergogna” a
mostrare un luogo difettante di manutenzione, anche ordinaria. Sensazioni…
Dinanzi alla gran voglia di visitare i luoghi dei nostri ospiti, s’è pensato,
allora, di telefonare ed invocare il permesso direttamente ai vertici della
struttura; è arrivato il consenso con grande gioia di tutti. A
dire il vero pensavamo di trovare materiali e luoghi in stato di
impraticabilità, ma, invece, dove abbiamo avuto accesso ci ha dato la
sensazione che con un po’ di buona volontà e lavoro i materiali siano
ordinabili. A parte ciò, è chiaro che il complesso appare come una cattedrale
buttata alle ortiche… come noto, del resto, da anni. E che per la remissione in
pristino occorrono milioni di euro che non si sa chi potrebbe tirare fuori (la
proprietà? Sponsor? Conduttori? Comodatari?). Quello che non si capisce è perché,
da anni, non è presa una decisione, qualsiasi. Trovare, cioè, una soluzione
compatibile con la storicità e destinazione dei luoghi. Profonda tristezza, in
ogni caso, a vedere pezzi del patrimonio culturale cittadino, che “forestieri”
chiedono, con passione, di poter visitare, in stato di fatiscenza, abbandono,
distruzione, inutilizzabilità. Di chi la colpa? Questa la domanda che sorge e
risorge continuamente spontanea. Perché uno o più responsabili devono pur
esserci. Speriamo che anche la visita del Console di Francia a Napoli ci
convinca che bisogna cambiare tendenza. Invertire il senso di marcia. Viaggiare
non più verso il suicidio ma verso la Cultura ed il Turismo, verso la Vita.