Un giorno, sul finir di Aprile, mentre la popolazione aversana assisteva estasiata allo spettacolo del “Aggiungi un posto in lista” protrattosi sino alla chiusura ufficiale delle stesse, l’Associazione di Promozione Sociale “Patatrac” metteva in scena il suo di spettacolo: diverso, interculturale ed innovativo rispetto ai tradizionali canoni ai quali la nostra ridente cittadina ci ha abituato.
Dal 26 Aprile al 4 Maggio, presso l’Hotel del Sole, è stato organizzato un progetto di scambio interculturale che ha visto la partecipazione di 35 giovani provenienti da 7 diversi paesi europei: Italia, Turchia, Armenia, Lettonia, Portogallo, Lituania e Bulgaria. Finanziato dal programma europeo Erasmus Plus, il progetto denominato GAP – Gender and Power, ha visto i ragazzi coinvolti affrontare la tematica in oggetto attraverso l’utilizzo di metodi di educazione e apprendimento informale e non-formale. I sette giorni di attività hanno evidenziato una generale condizione di violenza e discriminazione nei confronti del genere femminile nei diversi contesti europei e una visione societaria relegata ancora allo stereotipo della donna casa-famiglia. Nondimeno è venuta fuori una tendenza o comunque un approccio mentale teso al superamento di tali limitazioni.
Progetti di questo tipo rappresentano davvero esperienze uniche, attraverso le quali, poter viaggiare a costi che rasentano lo Zero e conoscere decine di persone che vivono una cultura diversa dalla nostra. Del resto il confronto interculturale è un modo di crescere, formarsi e vivere il presente al passo coi tempi, consci di un futuro che farà dell’integrazione culturale una delle sue chiavi di sopravvivenza. In questo ambito possiamo dire che Patatrac opera più che bene, ormai è il quinto anno di fila che riesce ad ottenere un finanziamento europeo attuandone il progetto.
Progetti di questo tipo rappresentano davvero esperienze uniche, attraverso le quali, poter viaggiare a costi che rasentano lo Zero e conoscere decine di persone che vivono una cultura diversa dalla nostra. Del resto il confronto interculturale è un modo di crescere, formarsi e vivere il presente al passo coi tempi, consci di un futuro che farà dell’integrazione culturale una delle sue chiavi di sopravvivenza. In questo ambito possiamo dire che Patatrac opera più che bene, ormai è il quinto anno di fila che riesce ad ottenere un finanziamento europeo attuandone il progetto.
L’augurio è che eventi come questo possano ripetersi con una frequenza sempre maggiore e una più ampia partecipazione della popolazione, con la speranza che il confronto con l’altro possa regalarci una mentalità diversa, magari tesa alla valorizzazione del posto in cui viviamo.