Il nuovo "L'Eco di Aversa" è una riedizione del foglio cittadino fondato da Gaetano Parente nel 1861. Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti, del 1886, raffigurante il sindaco Gaetano Parente nell'atto di indicare a Vittorio Emanuele la Via Roma.
Dal mese di ottobre è attiva ad Aversa l’associazione “Un’altra storia”, attiva nella realizzazione di corsi e laboratori di arte, musica, lingue straniere dedicati ai bambini. L’associazione gestisce una propria sede destinata a ludoteca e libreria in via Cesare Golia, che si pone come antesignana di un filone di spazi e luoghi per bambini che non rappresentino soltanto un momento di gioco e festa ma contengano anche una occasione di insegnamento e crescita. Proprio la promozione della lettura è una delle attività principali dell’associazione con i laboratori di lettura animata, durante i quali vengono letti, ad alta voce i libri scelti con l’aiuto di immagini e suoni volti ad aiutare gli ascoltatori ad immedesimarsi al meglio nelle storie. Non mancano anche i laboratori di creatività, in cui, con l’aiuto di una insegnante, i bambini imparano a creare oggetti con materiali di riciclo. Durante le festività natalizie l’associazione organizzerà presso la libreria uno speciale campus durante il quale, oltre alle attività ludiche, i bambini potranno essere assistiti nei compiti scolastici per le feste. A gestire le attività di “Un’altra storia” è una squadra tutta al femminile composta da Veronica Lucca, laria Sozio, Giovanna di Maggio, Nancy Arrichiello, Maria Lucca.
Il 13 dicembre, all’hotel Corallo di Riccione sono stati consegnati i riconoscimenti ai vincitori del terzo premio internazionale Foto e Video “Italian Liberty” organizzato da Aitm Art di Torino e dedicato alle molteplici manifestazioni dell’arte Liberty, sotto la supervisione di una prestigiosa giuria. Ideatore e direttore artistico del concorso è Andrea Speziali, studioso ed esperto di arte Liberty. La manifestazione, organizzata e promossa da AITM Art con sede a Torino, ha premiato venti opere nelle categorie ”Liberty in Italia”, ”Video” e ”The World Art Nouveau” scelte da una giuria di esperti presieduta da Vittorio Sgarbi. Nel corso dell’evento l’aversano Carlo De Cristofaro si è aggiudicato il secondo premio nella sezione Italian Liberty, con una propria fotografia della meravigliosa scala interna di Palazzo Mannajuolo a Napoli, elegante dimora degli anni ’10 del ‘900 realizzata da Giulio Ulisse Arata a via Filangieri. De Cristofaro, architetto-designer, dal 2013 è dottorando di ricerca in Storia e Conservazione dei Beni Architettonici e del Paesaggio presso il Dipartimento di Architettura di Napoli e Cultore della materia in Storia dell’Architettura.
Martedì 15 dicembre sarà presentato a Palazzo Parente il libro “Napoli a tavola in cento parole”, gustosa raccolta di ricette tipiche della cucina napoletana abbinati a racconti brevi di vari autori. La raccolta, curata da Vincenza Alfano, coniugando la passione per la buona tavola e l’affabulazione del racconto offre una lettura di Napoli dalla prospettiva di uno dei suoi aspetti caratteristici: il rapporto con il cibo. Emerge anche dalle ricette, preparate da Angie Cafiero, la realtà e l’identità napoletana, ed il racconto “saporito” della sua cultura, della sua fantasia e tradizione. La presentazione del libro nell’ambito del Festival Cimarosa, vedrà l’intervento della curatrice Enza Alfano, della professoressa Teresa Coppola e del giornalista Salvatore de Chiara, con il coordinamento di Carolina Dello Iacono .
Cominciamo da oggi a pubblicare le puntate di un reportage realizzato da Gianmarco Nobile e dalla fotografa Natascia Iuliano sulle aree abbandonate della città di Aversa. Le prime immagini sono dedicate al centro storico, documentano una “incursione” nell’antico palazzo Orineti, in via Drengot. Realizzato all’inizio del ‘600, fu di proprietà della potente famiglia Orineti fino alla metà dell’800 per poi essere ceduto ad altra proprietà. Fu donato al Pontificio Istituto Missioni Estere nel 1929 dalla famiglia Di Martino ed acquisito dal comune di Aversa nel 1985, che via ha alloggiato dapprima l’Istituto Alberghiero ed in seguito la sede succursale del Liceo Artistico fino al 2007. Da allora è abbandonato ed è diventato estemporanea meta di ricovero per immigrati e senzatetto.
Storicamente fu il Centro. Oggi invece alla voce “Centro Storico di Aversa” possiamo leggere:
area emarginata e mai al centro di politiche di rivalorizzazione territoriale. È questa la realtà dei fatti. Se escludiamo il rilancio economico, avvenuto negli ultimi anni, della zona di via Seggio, a seguito di una vera e propria “primavera” di bar, pub e birrerie, che hanno fatto dell’area il punto nevralgico della movida agro-aversana, tutto il resto non conta, abbandonato da dio come si suol dire ma soprattutto dalle varie amministrazioni comunali che a tutto hanno pensato tranne che a valorizzare ciò che già si ha. Di come rendere il Centro Storico aversano un posto vivibile e attraente anche da un punto di vista turistico, delle politiche e delle tempistiche necessarie al raggiungimento di tale obiettivo, è terreno insidioso che, con tutta la buona volontà, non tocca a noi percorrere. La nostra invece è stata una scelta diversa. Grazie allo sguardo della fotografa Natascia Iuliano abbiamo deciso di percorrere alcune vie del Centro Storico, da Via Cimarosa a Via S.Marta, arrivando a Via Drengot e alle stradine ad essa adiacenti, con lo scopo di immortalare, a mio avviso il termine più appropriato, gli edifici più cadenti e, alcuni dei quali, dismessi e abbandonati da tempo; edifici che presi in seria considerazione e posti al centro di una strategia di recupero e riqualificazione del territorio riconquisterebbero un aspetto dignitoso e perché no, una funzione sociale.
Il laboratorio FareAmbiente Aversa si rinnova, le attività del sodalizio ambientalista proseguono e si rilanciano in tutto il territorio dell’Agro. Il nuovo presidente di FareAmbiente ad Aversa è Dario Autiero, giovane ingegnere, scelto nelle scorse settimane dall’assemblea degli associati alla presenza del coordinatore provinciale Gennaro Caserta. Con Autiero aderiscono al nucleo aversano numerosi altri giovani, con i quali l’associazione si prefigge di rendere più dinamica ed incisiva la propria azione sul territorio. Il laboratorio aversano ha rinnovato anche la propria collaborazione con l’Associazione Arma Aeronautica, ed il generale Giovanni Palermo è stato riconfermato nella carica di Vicepresidente del laboratorio di Aversa. Il neopresidente Autiero ha poi dichiarato che “nell’immediato programmeremo una serie di attività che sono già allo studio, la nostra presenza per la tutela dell’ambiente e la promozione della cultura, in maniera fattuale e mai preconcetta, è sempre stata importante e visibile. Coinvolgeremo i giovani e daremo seguito sul territorio alle iniziative che contraddistinguono la nostra associazione”.
E’ stato presentato venerdì 13 novembre, presso l’aula Gioffredo del Dipartimento di Architettura (DiArc) della Federico II, il volume in oggetto, curato da Alessandro Castagnaro, edito dai tipi dell’Artstudiopaparo. Sono intervenuti Gaetano Manfredi rettore dell’ateneo, Piero Salatino direttore della Scuola Politecnica e delle Scienze di Base, Aldo Aveta direttore della Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Francesco Tuccillo presidente dell’ACEN, oltre ai rappresentati dei rispettivi ordini professionali e dell’autorità cittadina. L’incontro è stato moderato da Fabio Mangone vice-direttore del DiARC e arricchito dalla presenza di Aldo Castellano professore ordinario in Storia dell’Architettura presso il Politecnico di Milano. Nella tavola rotonda è stato posto l’accento dai relatori, seppur nelle loro specificità, su come l’attuale momento storico abbia per Napoli dei parallelismi con quanto vi accadeva nell’Ottocento. Questa in quegli anni stava attraversando una fase di transizione, che ne segnava la perdita del ruolo di capitale del regno e la ricerca di una nuova dimensione socio-politica. Di contro però non accettavano ad assumere posizioni defilate i professionisti del tempo, forgiatisi in una città che poteva gareggiare con Parigi, con Vienna e con le altre principali capitali europee, per quanto concerneva la sfera culturale. In questo dissidio, la città tentava di modernizzarsi attuando, seppur tardivamente, politiche di trasformazioni urbanistiche, in cui primeggiava il taglio del Rettifilo di derivazione haussmaniana. In tali intese emerge dal testo e soprattutto dalle schede-storico critiche curate Giuseppe Montuono il proporsi dei tecnici, che in alcuni casi si fanno essi stessi impresari dei progetti, da cui scaturisce il desiderio di superare la crisi, attraverso l’istanza trasformatrice del progetto. Anche oggi ci troviamo in un stato di impasse, ma a differenza del passato è forse venuto meno quell’ottimismo, indispensabile per spostare la notte più in là. Nella sua lecture Aldo Castellano ha commento i temi del volume attraverso l’analisi dei saggi dei succitati Mangone, Aveta e Castagnaro, ma anche di Alfredo Buccaro, Giovanna Sarnella, Cettina Lenza e Leonardo Di Mauro. Questi ha poi chiarito l’unicità degli opuscoli custoditi nella biblioteca Franco Tortorelli dell’ANIAI Campania, che la rende quasi un archivio. Si tratta, infatti, di volumi sottratti all’Associazione durante il secondo conflitto mondiale e fortunosamente recuperati in quegli stessi anni. Il testo, in cui è stata fondamentale la schedatura curata dai soci, vuole anche celebrare il 70° anniversario della ricostituzione del sodalizio ricadente nel 2014. Il docente si è poi soffermato, in chiusura, su quanto accadeva nella seconda metà dell’Ottocento nel contesto milanese, trovando affinità e differenziazioni nell’ambito della sfera progettuale e dell’agire dei professionisti stessi.
Periodico
Registrazione presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere N. 602 del 19/09/2003 Direttori responsabili: Andrea Scaglione e Salvatore De Chiara