CASERTA.
Venticinque artisti di fama nazionale, tre mesi di esposizione, decine di opere
e di documenti, alcuni inediti, a testimoniare la vivacità artistica della
Terra dei Lavoro degli anni Settanta, polo attrattore di pittori, scultori,
intellettuali provenienti da tutta Italia. Un effervescente microcosmo, dalle
forti connotazioni sociali e politiche, prima ancora che estetiche, brodo di
coltura, ci si augura, di un nuovo e imminente risorgimento casertano. >>>>
Stamattina,
20 ottobre, al Rettorato della Seconda università di Napoli, nel complesso
vanvitelliano della Reggia di Caserta, in un’affollata conferenza stampa, è
stata presentata la mostra di arte contemporanea “Ars Felix. Gli anni Settanta
all’ombra della Reggia”, che, dal 24 ottobre, alle 10.30, inaugurerà il “Centro
di aggregazione giovanile per l’arte e la cultura”, in via Cagliari, 11, a
Casapesenna, bene confiscato alla camorra. I due eventi sono promossi dalla Sun
e dal consorzio Agrorinasce, con il patrocinio del Comune di Casapesenna e in collaborazione
con le associazioni “Terra nuova” e “Terra blu”, con il centro culturale “Il
Pilastro” e con la fondazione “Polis”. Ad animare l’incontro con giornalisti,
artisti e personalità di frontiera nella lotta alle mafie, c’erano Rosanna
Cioffi, prorettrice vicaria della Sun; Gaia Salvatori, docente di Storia
dell’arte contemporanea alla Sun; Giovanni Allucci, amministratore delegato di
Agrorinasce; Marcello De Rosa, sindaco di Casapesenna; e Luca Palermo, critico
d’arte e curatore della mostra. «Il nostro ateneo – ha commentato, in una nota, Giuseppe
Paolisso, rettore della Sun – che è ubicato in un territorio difficile, ha
tra i suoi obiettivi quello di combattere l’illegalità diffusa e di contribuire
allo sviluppo attraverso la formazione e attraverso la cultura. Ecco perché
questa mostra racchiude in se due elementi sui quali stiamo puntando:
promozione culturale e lotta alla criminalità. Perché solo così potremo
incidere sulla crescita del territorio e della società civile». «Il progetto
Ars Felix – ha dichiarato la Cioffi – nasce dalla stretta collaborazione tra
l’università e Agrorinasce, come esempio concreto di un obiettivo condiviso,
quello di promuovere un territorio attraverso la cultura, intesa come strumento
identificativo. Non è un caso se abbiamo voluto riproporre un periodo come gli
anni Settanta. L’abbiamo fatto per ricordare lo slancio culturale e ancor più
sociale di un’epoca, cui ha fatto seguito quello che io definisco un lungo
periodo di “sonno”. La presenza del curatore Luca Palermo, studente
che si è formato nel nostro ateneo, è esemplificativa: egli rappresenta il
paradigma di quel talento che la nostra università intende coltivare e
formare». «”Ars Felix” – ha aggiunto la Salvatori – è un progetto di cui va
rilevata l’eccezionalità: si tratta, infatti, della prima mostra in cui
università, studiosi e istituzioni lavorano in sinergia sui contenuti proposti
al suo interno. Sinergia che ha permesso di lavorare non solo su un percorso
condiviso, ma, soprattutto, di proporre ai nostri studenti un modello di lavoro
sul campo». «La mostra – ha spiegato il curatore – sarà strutturata in due
parti: una espositiva, dove ad artisti originari di Terra di lavoro si
affiancheranno le opere di altri le cui percorsi sono, in qualche modo, legati
al nostro territorio. Un nome su tutti è quello di Mimmo Paladino, che realizzò
proprio a Caserta la sua prima personale. La seconda parte riguarderà, invece,
la messa in mostra dei documenti, delle foto e di oggetti dell’epoca, testimoni
del vivo impegno sociale che, in quegli anni, sottintendeva alla produzione
artistica. L’apertura della mostra darà inizio a tre mesi di iniziative, che
coinvolgeranno soprattutto le scuole attraverso la realizzazione di momenti
performativi». Saranno esposte opere di Aldo Ribattezzato, Alessandro Del
Gaudio, Andrea Sparaco, Antonello Tagliafierro, Antonio De Core, Attilio Del
Giudice, Bruno Donzelli, Carlo Riccio, Crescenzo Del Vecchio, Gabriele Marino,
Gianni De Tora, Giovanni Tariello, Livio Marino Atellano, Lorenzo Riviello,
Luigi Castellano, Mafonso, Mario Persico, Mimmo Paladino, Paolo Ventriglia,
Peppe Ferraro, Raffaele Bova, Renato Barisani, Riccardo Dalisi, Rino Telaro e
di Salvatore Di Vilio. Oltre alla Cioffi e alla Salvatori, il comitato
scientifico è composto dagli esperti e critici Giorgio Agnisola, Enzo Battarra
e Gennaro Stanislao.