Il giorno 8 Ottobre l’Accademia di
Svezia ha assegnato il premio Nobel 2015 per la Letteratura alla scrittrice e
giornalista bielorussa Svetlana Aleksievic. Un riconoscimento per la “sua
opera polifonica” che mostra il coraggio di parlare, sensibile al dolore atroce
di un popolo che cerca la libertà. >>>>
Un premio dedicato con amore al Paese
di origine. Libertà è la parola nel cuore di Svetlana Aleksievic. I suoi racconti
sono a più voci, attraversano la vita di generazioni di sovietici. Narrano il
dramma collettivo del crollo dell’URSS e non solo. L’autrice approfondisce, indaga,
denuncia, scrive; sente, in pratica, l’esigenza di scavare dentro i lati più
oscuri della storia del suo Paese. Ed è vicina ai deboli, agli indifesi contro
il potere. La “parola” si fa, quindi, arma di difesa, dà voce agli ultimi. Un
invito, in pratica, ad avere fiducia nella parola, sempre e comunque. La produzione
letteraria è molto vasta, le sue opere sono tradotte in oltre venti lingue.
Inoltre, come donna si fa portavoce di centinaia di connazionali: una sinfonia
di voci che avevano partecipato alla Seconda guerra mondiale (“La guerra non ha
un volto di donna”). Anche questo è un racconto intimo, che va nelle piaghe di
un popolo ferito, con la voglia di ricostruzione della propria identità.