La SIAE, società che tutela ed elargisce diritti agli autori, nel
‘700 non c’era e le finanze dei musicisti, servi privilegiati
in quel periodo, dipendevano dall’umore degli aristocratici ricchi; Cimarosa fu
un privilegiato fra i privilegiati finchè non incappò nell’incidente: erano
tempi incerti per le monarchie e la sua scelta per la Repubblica Partenopea del
1799 gli fu fatale. Finiti i privilegi, dopo aver rischiato la pena capitale,
somatizzò, sembra, l’enorme dolore dell’esilio e morì a Venezia lontano da
Napoli e da Aversa. Le sue ossa sono andate disperse e rimangono le sue note
apprezzatissime da esponenti dell’intellighenzia
dell’800 ma che non gli hanno prolungato quella popolarità di cui godono tanti
musicisti del suo livello. >>>>
Goethe,
fra i suoi grandi estimatori, si dedicò alla traduzione dell’Impresario in angustie, opera prescelta
per la inaugurazione della stagione teatrale di Weimar; Stendhal, anteponendolo
a Mozart ed a Shakespeare, lo incluse nel proprio epitaffio fra i prescelti adorati
dalla propria anima.
Eduard Hanslik,
(1825-1904) autorevole ed indiscusso critico musicale e musicologo austriaco, sostenne
che nell’opera di Cimarosa “c’era
qualcosa di più alto e decisivo che la tecnica“.
Le distrazioni, o ignoranze prolungate, non mancano nella storia
della musica; penso a Bach, trascurato dopo la sua morte, all’impegno ed al
successo di Mendelssohn nel proporlo dopo 100 anni e… penso e confermo: non è
mai troppo tardi.
Cimarosa
ha in questi ultimi tempi recuperato un po’ di credito nell’immaginario
collettivo; potrebbe essere un momento buono per prestare orecchio al suo
talento ed inorgoglirsi di aver avuto fra gli italiani illustri un aversano
noto nel mondo.
La
musicoterapia, in espansione verso la new-age, propone per i suoi pazienti, musica del ‘600, il barocco di J.S. Bach e del ‘700 , il classicismo di Mozart, Haydn, Cimarosa. Quindi le sonate di
Cimarosa sono proposte rilassanti, terapeutiche… che non si possono rifiutare.
Ultima
considerazione; volendo ispirarsi alla città di Salisburgo, altrettanto ingrata
e forse di più verso Mozart, ora ghiotta consumatrice e venditrice di cioccolatini
penduli, perché non proporre dopo le
“palle ” di Mozart la parte “là dove non batte il sol” e cioè le
“natiche” ( meglio se in
dialetto… ‘e pacche ) di un adiposo e
naticuto Cimarosa con una composizione questa volta non musicale ma
benaugurante, di due belle mozzarelle vicine… due prodotti nostrani ed appetitosi?… Pensate
anche all’asprinio?… Fermiamoci qui.