Il dibattito sulla “questione migranti” acquista toni sempre più
accesi. Le parole chiave sono: invasione, emergenza, espulsione, casa nostra.
Nulla di confortante.
Le speranze di chi arriva (se arriva) per sopravvivere e le
paure di chi qui già ci vive (e sopravvive) fanno da cornice a una situazione
che non vede una soluzione a breve termine.
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Mentre la politica cerca di organizzare – anche e soprattutto
sul versante della cooperazione europea
– il lavoro di accoglienza, non è mai superfluo ricordare che al centro
devono essere messi i diritti dei migranti. I diritti umani. E non è mai
superfluo mostrare la propria indignazione verso chi fa dichiarazioni intrise
di disinformazione, luoghi comuni e ostilità.
L’altro lato di un paese che riscopre un forte sentimento di
appartenenza (quello che prende il sopravvento quando si crea un nemico) è
formato da cittadini che offrono accoglienza e solidarietà ai migranti.
Nonostante tutto. Al di là di tutto.
Sono molte le associazioni e le cooperative che quotidianamente
danno sostegno materiale, legale e umano a chi arriva dalle disperate
traversate in mare. Qui ne citiamo solo alcune, che da anni lavorano per creare
integrazione (non assimilazione), lottando contro l’atteggiamento sospettoso di
molti e contro la burocrazia castrante. Il Centro Astalli Sud, che opera
a nord di Napoli da molti anni. La Cooperativa Attivarci, che si occupa
dei migranti che richiedono asilo in provincia di Caserta. Il Cantiere
giovani di Frattamaggiore, con i corsi di italiano e educazione civica per
gli stranieri. La Caritas di Aversa, che accoglie anche famiglie di
migranti e offre pasti caldi. Tutti hanno organizzato sportelli di assistenza
legale, corsi di italiano, posti letto e mense. Un supporto materiale,
accompagnato costantemente dalla volontà di non perdere di vista un elemento
mai scontato: l’umanità. Perché le cifre, i dibattiti urlati, la paura
dell’altro non sono mai risolutivi e fanno da ostacolo all’unica emergenza
reale: l’odio filtrato dalla cattiva informazione.