L’idea è di rispettare quindici minuti di silenzio per la lenta
agonia della scuola italiana. Circa 400 le persone raccolte intorno al
monumento ai Caduti. Tanti i lavoratori
della scuola di tutte le età, ma anche genitori e ragazzi che osservano la
scena partecipando in silenzio. Sono raggruppati davanti al municipio oppure
disposti a cerchio intorno a un largo spazio vuoto nella parte della piazza
antistante il monumento. Membri del comitato organizzatore, il professore Marco
Caputo, docente di sostegno e di economia e la professoressa Imma Magliulo,
vice preside della succursale sita in Cesa dell’Istituto Alberghiero di Aversa,
Il ‘Drengot’. La sua scuola attraversa da molto tempo disagi innumerevoli
dovuti a forte carenza di strutture rispetto alla grande richiesta dell’utenza.
E non è la sola, sul territorio, ad essere in questa condizione. ‘Tra i vari
punti che suscitano l’insoddisfazione dei docenti vi è il super potere che la
riforma dona ai Presidi: deciderebbero su tutto’, sostiene la professoressa
Magliulo, ‘sulla valutazione, sulla didattica, sulla scelta degli insegnanti
con la chiamata diretta. Inoltre,con la riforma, si nega la possibilità agli
insegnanti di ruolo di chiedere il trasferimento e si istituiscono albi
regionali per la mobilità del personale della scuola. Inoltre, si tolgono
poteri agli organi collegiali e alle rappresentanze genitoriali, che non
avrebbero più voce in capitolo in merito all’offerta formativa per i loro
figli’. Il professore Caputo sostiene che ‘con l’apertura all’assunzione dei
precari in Gae a fungere da specchietto per le allodole, il governo vuol far
passare delle idee inaccettabili sull’organizzazione del sistema scolastico,
sempre più equiparato a un’azienda, sì, ma patronale, priva sia di larghe
vedute che delle tutele ottenute dopo anni di lotte. Una riforma della scuola è
necessaria- sostiene Caputo- ma questa, senza forti investimenti, sarebbe solo
peggiorativa.’ E sottolinea che i sindacati ci sono e vogliono partecipare alla
scrittura di una riforma che sia realmente migliorativa. Ricordo che il Flash
mob si svolgeva contemporaneamente in 47 piazze d’Italia per sensibilizzare
allo sciopero generale del 5 maggio.