Aveva portato con sé solo l`indispensabile, sentiva
l`esigenza di voler chiudere definitivamente con il passato, neanche una foto.
A 39 anni era difficile ricominciare una nuova vita, non
c`era incoscienza bensì la consapevolezza che sarebbe stato un salto nel buio.I
suoi fratelli avevano cercato invano di dissuaderla,”Non si lascia il certo per
l`incerto” le avevano detto, ma qualunque difficoltà ed incertezza sarebbe stata
preferibile e meno dolorosa di quel senso di vuoto e solitudine che ormai si
era impossessato di lei da lungo tempo.
Claudia con gli occhi chiusi ascoltava musica
dagli auricolari, cercava di controllare l`ansia che nelle ultime settimanele
causava notti insonni. Fino ad un mese prima si sentiva la donna più felice
della terra, felicemente sposata con l`amore della sua vita, insieme dagli anni
del liceo, poi la stessa scelta universitaria e insieme anche nel lavoro, nella
gestione di una farmacia tutta loro. Luigi era un uomo simpatico, allegro,
molto protettivo nei confronti di Claudia, amava stupirla con sorprese ed era
felice quando la vedeva sorridere. Quando lei gli comunicò di aspettare un
bambino, impazzi dalla felicità, telefonava a tutti per dare la lieta notizia e
le regalò un bellissimo anello con uno zaffiro, blu come i suoi occhi le disse.
>>>continua>>>
Luigi seguiva con molta premura la gravidanza di Claudia,
l`accompagnava ad ogni visita medica e cercava di risparmiarle qualunque
affaticamento.
Superato il quarto mese di gravidanza, il ginecologo
consigliò Claudia di fare un`amniocentesi per escludere qualunque dubbio circa
le condizioni di salute del feto.
Quello che accadde nelle settimane successive sortì
l`effetto di un uragano che travolse la giovane coppia, stravolgendo ogni
equilibrio. La telefonata del ginecologo arrivò in un pomeriggio mentre Claudia
e Luigi erano impegnati in farmacia, chiese loro di incontrarli al più presto allo studio e lì fuemesso il
verdetto.. il bambino era affetto da sindrome di down.
Luigi si chiuse in un inquietante mutismo, Claudia
incredula e disorientata non riusciva a connettere. Tanti sogni, tanti progetti cancellati tutti
in un solo istante.
Una notte Luigi raccolse tutto il coraggio che aveva e si
decise a parlare. Spiegò a Claudia che non c`era tempo per titubare, l`aborto
terapeutico era l`unica soluzioneed avevano pochi giorni di tempo. Non c`era
altro da fare, quel bambino avrebbe avuto un`esistenza infelice, emarginato da
tutti, e loro da genitori sarebbero stati condannati alla solitudine, tutti
avrebbero preso le distanze da loro, nessun invito più ad una festa,strette di
mano frettolose, frasi di circostanza, lampi di commiserazione. Luigi era
terrorizzato dal futuro e non si sentiva all`altezza di un compito cosi
difficile. L`aborto era l`unica soluzione, avrebbero dimenticato in fretta
quella brutta esperienza ed avrebbero presto avuto un altro bambino,
sicuramente sano.
Claudia ascoltò in silenzio il discorso del marito. Restò
sveglia tutta la notte con una mano sulla pancia. “Piccolo mio, come farò a
trovare il coraggio di combattere da sola? Ti voglio già bene perché sei il mio
frutto. Ti proteggerò, nessuno dovrà ridere di te, nessuno dovrà compatirmi.
Perdona il tuo papà, non è un mostro, ha solo paura di te, paura di non avere
la forza di accettarti. Ho paura anch`io, piccolo mio, non del mio amore ma di
chi non riuscirà ad amarti, di chi si girerà dall`altra parte inorridito dalla
tua diversità…ma sei tu la mia forza, insieme, io e te ce la caveremo”.
Claudiasi era informata di una struttura al nord che poteva
aiutarla dal momento della nascita del suo piccolo e l`avrebbe guidata nella
sua crescita per offrirgli una vita dignitosa.
Luigi aveva rinunciato a lei e al bambino.
Era ormai sera quando il treno arrivò a destinazione. Le
due donne si alzarono e lasciarono il treno. Uno scambio di sguardi sfuggente
ed ognuna delle due si incamminò verso il proprio destino, sicure di non
incontrarsi mai in futuro…. Ignoravano le due donne che un giorno si sarebbero
ritrovate, Rosy sarebbe stata l`insegnante di quel piccolo angelo che sarebbe
venuto presto al mondo.