Ultimamente mi lamento in continuazione. Ce l’ho col Sistema. Lamentarsi di quello che non va è, in un primo momento, liberatorio e semplice, ma, poi, non basta. Dopo un po’ si sente, difatti, la voglia, la necessità di fare qualcosa, di ribellarsi. Ci si domanda, allora, cosa si potrebbe fare di concreto per non morire (accadimento certus an, incertus quando) con il peso della colpa di avere vissuto nell’obbedienza e nel conformismo. Nel colore bianco di chi nulla dice per non mettersi contro il Sistema in base a ragioni di opportunismo pragmatico o cecità intellettuale. >>>>
Ecco, mantenere “aperto” L’Eco, per esempio, è già fare qualcosa di concreto contro il Sistema ed i suoi padroni e gestori. Non importa, allora, che questo periodico sia artigianale, senza pubblicità, irregolare nelle uscite, senza chissà quali soluzioni tecniche. L’importante risiede in altro. L’importante è chi scrive su L’Eco non sia un figlio del Sistema e, cioè, un “sistematico”, un conformato, un conformista, un suddito, un “tesserato”, un subordinato dei padroni e gestori del Sistema. L’importante è chi scrive su L’Eco sia un uomo libero. Che non abbia metus reverentialis. Che abbia la capacità di criticare in senso costruttivo e non di obbedire sic et simpliciter a chicchessia, “padrone”, partito, religione, ideologia. L’Eco è stato e deve restare una voce fuori dal coro. Con tutte le difficoltà che questo comporta. Il Sistema è forte, organizzato, sanzionatorio o annientatore (a seconda dei casi), attento, granitico. Non è cosa semplice, quindi, restare fuori dal coro, ma cercheremo di “resistere”. La vita dei cani sciolti è una ininterrotta “resistenza”. E sopravvivenza. “Fare” L’Eco è insufficiente per non morire, un giorno, con il peso della colpa di avere vissuto nell’obbedienza e nel conformismo: ne sono, ne siamo (mi permetto di dire) consapevoli, ma si tratta, comunque, di un quid. Che altro si potrebbe fare? Riprendere a fare Cultura, per esempio, tempo permettendo. Perché solo la Cultura (quella vera, quella seria, quella “libera”) può rendere gli uomini super partes, coraggiosi, cittadini e non sudditi, autentici.