Il Seminario Vescovile di Aversa, come già tanti sanno, è stato inaugurato nel 1566 dal vescovo Balduino de Balduinis; nel 1954 la sede si trasferì nel palazzo “del Tufo” a piazza Plebiscito (Seggio dei Nobili) e, definitivamente, il 16 settembre 1725 nell’attuale struttura in piazza Normanna ad opera del cardinale Innico Caracciolo. Le date del 24 febbraio, 3 e 14 marzo 2012 segnano un nuovo evento storico e l’inizio di una nuova era per la scuola del Seminario Vescovile di Aversa: la straordinarietà delle date sta nel fatto che, per la prima volta, sono entrate delle ragazze come alunne. >>>>
Questo è stato un ulteriore passo in avanti di un cammino iniziato tempo fa, quando l’istituto si è aperto all’esterno accogliendo oltre ai giovani con vocazione sacerdotale, anche coloro che desideravano frequentare le scuole medie e/o gli studi classici, provenienti dall’intera diocesi, passando nel frattempo da natura privata a paritaria (A.S. 2002/03). Così ha affermato il Dirigente Scolastico Mons. Angelo Crispino: “Nessun prurito di novità ma una grande attenzione alle esigenze che vengono dal basso e uno sforzo coraggioso che interpreta i segni dei tempi. Infatti, rispondendo ad una necessità non più trascurabile, è stata elaborata un’offerta formativa più ricca e stimolante allo scopo di dare risposte concrete e funzionali ai bisogni degli alunni e alle aspettative delle famiglie, di suscitare una più viva sensibilizzazione e attenzione nelle comunità ecclesiali, di rinnovare un invito pressante a tutto il territorio diocesano perché l’orientamento scolastico e vocazionale sia opportunamente guidato verso una proposta pedagogica e culturale aggiornata e di qualità, radicata nei valori educativi ispirati al Vangelo.” Dopo alcuni mesi dall’inizio di questa nuova convivenza, le alunne si sono integrate pienamente e si sentono già parte integrante di questa famiglia, partecipando fattivamente non solo ai lavori curriculari ma anche alle numerose attività laboratori quali teatro, giornalismo, biblioteca, sport. Da un’attesa fatta di ansie e timori sui vari problemi e responsabilità che potevano derivare dalla novità, tutti noi: preside, rettore, docenti, animatori, possiamo tirare un sospiro di sollievo e godere di questa bella “aria di primavera”.