A mezzo di posta elettronica è pervenuta alla redazione de il nuovo L’Eco di Aversa missiva del seguente testuale tenore: “Gentili Sig.ri, mi chiamo Simone Perugini e sono un compositore e direttore d’orchestra residente in Toscana. Ho appreso con immensa gioia la notizia del Festival dedicato a Cimarosa che si svolgerà nella vostra città. Mi occupo del compositore aversano dal 1993 (da quando, cioè, avevo 18 anni). Da anni mi occupo della rivalutazione e riscoperta delle opere teatrali meno conosciute di Cimarosa, curandone personalmente produzione, allestimenti ed edizioni critiche delle partiture. >>>
>>> Quest’anno usciranno le mie revisioni critiche dell’Impresario in angustie (nell’edizione inedita viennese del 1793) per Artaria Editions Limited, de Il matrimonio segreto per Casa Musicale Sonzogno e, sempre con Artaria, nel corso degli anni, verranno pubblicate le mie revisioni critiche di tutte le Overtures operistiche di Cimarosa. Sono il direttore artistico e musicale dell’Accademia Lirica Toscana “D. Cimarosa” che annualmente propone uno stage per giovani cantanti lirici, pianisti accompagnatori e strumentisti dedicato allo studio filologico e alla prassi esecutiva (e scenica) del teatro musicale Settecentesco, con particolare riferimento alla produzione ancora inedita dell’aversano. Ogni estate, per tre settimane, le città che ospitano il Corso, denominato La bottega dell’opera, giovani cantanti e musicisti provenienti da tutto il mondo, usufruiscono di lezioni e seminari sul teatro musicale del Settecento curate da musicisti e docenti di chiara fama esperti di questo repertorio. Al termine del corso, tutti gli allievi, si esibiscono nella produzione di un’opera lirica della scuola Napoletana, con particolare riferimento alla produzione di Domenico Cimarosa. Il sito della nostra Accademia è www.accademialiricacimarosa.com. Vi scrivo perchè spero che in futuro i nostri sforzi artistici e produttivi possano integrarsi nel segno di una seria e attenta rivalutazione cimarosiana.Nel corso dei prossimi anni, le edizioni del nostro Corso di Alto perfezionamento La bottega dell’opera saranno incentrati su un programma di riscoperta tutto cimarosiano. I titoli previsti saranno Li sposi per accidente, Il convinto e La vanità delusa opere che, a mio giudizio, avrebbero pieno diritto di entrare nel repertorio di tutti i teatri del mondo grazie, soprattutto, alla loro straordinaria fattura musicale e drammaturgica, alla loro presa immediata sul pubblico di oggi e al loro basso costo di produzione. Educare pubblico e teatri alla riscoperta e alla riproposta di tali titoli significherebbe, forse, risolvere, almeno in parte, anche l’annoso problema dei bilanci passivi di molti teatri… Mi piacerebbe davvero molto incontrare i Responsabili del Vs. Festival per cercare, magari, alcuni punti di intesa comuni. Grazie dell’attenzione, cordiali saluti. Simone Perugini.”.
La missiva appena riportata riteniamo di assoluta importanza. Conferma nostre vecchie convinzioni, s’inquadra perfettamente nella cornice di Festival Cimarosa che dalla prima edizione abbiamo avuto in mente e realizzato. Per queste ragioni abbiamo chiesto al Maestro Perugini di poter pubblicare il suo scritto e svolgere, sulla base dello stesso, alcune puntualizzazioni. L’assenso del Maestro è arrivato subito; siamo, quindi, grati al mittente per due ragioni, primo, per averci tenuto in considerazione al momento dell’invio, secondo, per l’assenso concesso.
Tanto premesso, passo ad esporre alcune precisazioni, circa il Festival Cimarosa, che mi sembrano abbiano il valore di una sorta di “Introduzione” o “Prefazione” all’Evento. Tali puntualizzazioni sono le seguenti e precisamente:
Primo.
Cimarosa, appartenente al Patrimonio Culturale della Città, è un bene di immenso valore.
Secondo.
Cimarosa deve essere “utilizzato”, “sfruttato”, valorizzato dall’intera Città e, quindi, dalle istituzioni tutte, dalle scuole d’ogni ordine e grado, dalle associazioni.
Terzo.
L'”utilizzazione”, lo “sfruttamento”, la valorizzazione di Cimarosa deve l’oggetto di un vero e proprio…Progetto Culturale.
Quarto.
L'”utilizzazione”, lo “sfruttamento”, la valorizzazione di Cimarosa deve essere sistematica, continua nel tempo, senza interruzioni di sorta in modo da assumere modalità e forme consolidate e note.
Quinto.
Cimarosa è un bene di Aversa, ma d’interesse nazionale ed internazionale; ergo l'”utilizzazione”, lo “sfruttamento”, la valorizzazione di Cimarosa deve coinvolgere anche forze d’oltre le mura cittadine, creare sinergie, imbastire collaborazioni. Le Opere d’Arte ed i loro Autori sono oggetto di fruizione, studio, ricerca da parte di appassionati, addetti o non addetti ai lavori, di qualunque provincia, regione, nazione, razza, colore, ideologia, religione. Idem le Opere di Cimarosa. Diversamente ragionando si dimostra solo miopia, grettezza, gelosia, paura.
Sesto.
Il Festival Cimarosa non è nato e prosegue contro qualcuno o qualcosa; è nato e prosegue solo ed esclusivamente con l’obiettivo di durare nel tempo, di avere continuità, di consolidarsi, di assumere notorietà, di assurgere a punto di riferimento certo, in termini di esistenza e di qualità, per gli amanti dell’illustre concittadino.
Tanto premesso e puntualizzato, gentile Maestro Perugini sappia che, sin d’ora, l'”Associazione Gaetano Parente”, Maria Luisa Coppola (condirettore de www.ecodiaversa.com) ed il dottore Nicola Graziano sono pienamente disponibili a lavorare insieme a lei ed alla sua associazione intorno al nostro amato concittadino. E sono pienamente disponibili a lavorare anche con chiunque abbia la stessa voglia nell’ottica della serietà, qualità, apartiticità, autonomia ed indipendenza. Per quanto ci riguarda il lavoro comune può cominciare da subito, più siamo, meglio siamo e meglio facciamo. Questo è il nostro spirito. Lo stesso, permettetemi di dire, che deve esistere dentro uno studio legale ove diversi professionisti, ciascuno esperto in un campo, si completano in modo da (cercare di) “coprire” l’intero scibile giuridico ed offrire prestazioni di assoluta qualità.
Quanto al Festival Cimarosa
In primo luogo,
esprimo un sincero grazie agli Artisti tutti, a Niccolò Parente, a Roberto De Simone, a Giulio D’Alessio. Senza il loro assenso nulla sarebbe stato possibile. Grazie veramente, profondamente.
In secondo luogo,
grazie alla Facoltà di Architettura – Preside Lenzi, professoressa Jacazzi – ed al parroco della Chiesa di S. Maria a Piazza, Don Salvatore De Filippo. Senza esitare hanno messo a disposizione i luoghi dei concerti, coelemento essenziale della fattispecie Festival.
In terzo luogo,
grazie agli sponsor che hanno permesso di sopportare i costi, ridotti al minimo grazie all’amicizia ed alla sensibilità degli Artisti, pur necessari per mettere in moto una macchina complicata. Grazie, in particolare, a Massimiliano Motti, tramite tra l’organizzazione e gli sponsor.
In quarto luogo,
grazie agli enti che hanno “appoggiato” l’evento. Taluno è di “fuori” Aversa, ma di ciò siamo orgogliosi perché, non lo smetteremo mai di ripetere, la collaborazione interassociativa senza limiti geografici è fondamentale soprattutto in tempi in cui i confini geografici o la residenza in diversi punti del mappamondo è superabile con un semplice computer:
In quinto luogo,
grazie anche all’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Aversa, in persona del dottor Nicola De Chiara, per avere continuato a ritenere il Festival Cimarosa un Evento non di alcuni, ma della Città intera posto che gli organizzatori, sin dalla prima edizione, non hanno ragionato in senso individualista, ma in senso collettivo, puntando sempre al Bene Comune, al Bene della Città.
Anche quest’anno si commetteranno errori, ma, per favore, chiudete un occhio e, piuttosto, aiutateci, aiutiamoci a fare del Festival Cimarosa un fiore all’occhiello della nostra amata Aversa.