“Oltre 2.500.000 nuovi shoppers biodegradabili approdano, da febbraio ad aprile 2009, in numerosi supermercati della provincia di Milano. Un primo passo di collaborazione tra la Provincia di Milano e la Grande Distribuzione.
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Dopo San Francisco, Los Angeles ha annunciato che a partire dal primo luglio del 2010 saranno bandite tutte le buste di plastica dei negozi al dettaglio della citta’.
La misura sara’ applicata in rispetto delle nuove politiche anti-inquinamento seguite dalla città statunitense.
Molti altri Paesi hanno già adottato misure analoghe, oltre al comune di New York, anche Parigi ha già vietato le buste di plastica dall’inizio del 2007, a Londra sta arrivando in
questi giorni il provvedimento di divieto di utilizzo degli shoppers non biodegradabili, ma ancora l’Irlanda, la Danimarca, la Germania e la Cina dove è stata applicata una mini-tassa al loro utilizzo.
Ora, sarebbe opportuno che tale sensibilità ambientale avesse un’accelerazione e diffusione anche nel nostro Paese che sembra ancora una volta in ritardo rispetto al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto, al fine di non attendere la normativa comunitaria (la EN13432) che sarebbe in vigore in Italia non prima del 1 gennaio del 2010“.
“In Italia – dichiara Piergiorgio Benvenuti, Presidente del Coordinamento Roma Capitale e Provincia del Movimento Ecologista Europeo, Fare Ambiente – si producono 300 mila tonnellate di buste di plastica all’anno, l’equivalente di 430 mila tonnellate di petrolio e di circa 200 mila tonnellate di co2 emesse in atmosfera.
Nel nostro Paese due milioni di tonnellate di plastica finiscono ogni anno tra i rifiuti e sono consumati non meno di 4 miliardi di sacchetti.
Uno spreco di risorse non rinnovabili, per produrre un oggetto che ha un tempo di vita brevissimo, ma che determina un inquinamento ingente“. “Una maggiore sensibilità a tal riguardo sarebbe interessante farla iniziare proprio dalla Capitale e dall’intero territorio della Regione Lazio“.
“E’ quanto sollecita FARE AMBIENTE – prosegue Benvenuti – che a tal riguardo invita l’amministrazione di Roma, della Regione e della Provincia, a valutare l’opportunità, in attesa del 2010, di aprire un tavolo di confronto invitando gli operatori commerciali presenti sul territorio a sostenere soluzioni alternative all’utilizzo degli “shoppers” di plastica, soprattutto per le grandi reti commerciali, magari proponendo degli incentivi, ed accompagnando tali iniziative con campagne di sensibilizzazione fra i cittadini”. “Vorremmo che al più presto – prosegue Benvenuti – gli utenti non utilizzassero piu’ sacchetti di plastica nei supermercati, alimentari e negozi al dettaglio, sostituendoli con buste portate da casa o sacchetti in carta o altri materiali
biodegradabili forniti dagli esercenti“.
“”L’Obiettivo finale – conclude Benvenuti – è quello di impedire nel più breve
tempo possibile che miliardi di sacchetti di plastica, quindi inquinanti,
possano essere diffusi nell’ambiente quando invece potrebbero essere facilmente
sostituiti anche prima del 2010“.