Venerdì 10 ottobre alle ore 15.00 presso l’aula magna “Mario Carfagna” del Polo Scientifico della Seconda Università degli studi di Napoli, andrà in scena “Dr. Jekill & Mr. Hyde” per il ciclo “Leggere…zze di Ottobre – brevi ascolti di letteratura moderna”.
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L’iniziativa, fortemente voluta dal senatore accademico Adamo Riccio e dal consigliere di amministrazione Paolo Busico, componenti del “Comitato per le attività culturali autogestite dagli studenti della S.U.N.”, e promossa dal gruppo universitario “Teatro&Musica”, nasce con l’intendo di promuovere e divulgare la lettura dei testi di letteratura contemporanea, permettendo il leggere ed l’ascoltare dell’uomo e del mondo reale, di paure e speranze, senza farsi mancare un accenno di cronaca vera, seppur romanzata, del drammatico quotidiano che il nostro territorio ci offre. In particolare dice il direttore artistico ed interprete Andrea Manferlotti “Il romanzo di Stevenson sebbene manchi di poco il novecento (1886) resta comunque un classico che in quanto tale, e in virtù degli argomenti trattati, è assolutamente un racconto dai significati molto più che attuali ed è perciò facile portare la storia tanto ai nostri giorni, quanto darle una connotazione a-temporale”. Il reading sarà accompagnato da una cornice musicale inedita con musiche composte per l’occasione dal direttore e M° Ferdinando de Martino; ed eseguite da un ensemble cameristico realizzato da quattro strumenti a fiato (Flauto: Domenico Di Gioia, Oboe: Mattia Grande, Clarinetto basso: Giuseppe Scotto Galletta, Corno: Gerardo Papa) e tre a corda (Violino primo: Sergio Carnevale, Violino secondo: Vincenzo Bianco, Violoncello: Vincenzo Caterino).
“Contribuire musicalmente ad un reading è quanto mai difficile,- dice il M° Ferdinando de Martino- il rischio di creare uno spettacolo scontato se non banale è evidente, specie per la rilettura di un classico. La presente versione de “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde” ha il vantaggio e l’originalità di focalizzarsi su alcuni temi evidentemente presenti nel testo ma non giustamente valorizzati. Il male nella sua magmatica e caotica essenza ne è il protagonista assoluto. L’apporto musicale alla recitazione si allinea a tale scelta interpretativa, creando un tessuto in parte improvvisato in parte scritto. Il lavoro pertanto si delinea sia come una “colonna sonora” del celebre testo di Stevenson sia come un contrappunto al dire recitato, creando un unico ed indissolubile evento sonoro”.
I promotori dell’iniziativa si sono avvalgono della collaborazione e delle competenze delle associazioni culturali: Unart Group, Terra, Mos’s “marcianiseopensources” e del centro studi Vox. L’ingresso è gratuito e libero, per maggiori informazioni è possibile contattare la segreteria organizzativa attraverso il blog informativo: www.unartgroup.it .
SCHEDA DELLO SPETTACOLO
Lo strano caso del DOTTOR JEKYLL e Mr. Hyde
da R. L. Stevenson
audiolibro per voce e musica
di e con Andrea Manferlotti
musiche inedite, composte e dirette dal M° Ferdinando de Martino
Orchestra:
Flauto: Domenico Di Gioia
Oboe: Mattia Grande
Clarinetto basso: Giuseppe Scotto Galletta
Corno: Gerardo Papa
Violino primo: Sergio Carnevale
Violino secondo: Vincenzo Bianco
Violoncello: Vincenzo Caterino
Direttore d’Orchestra: M° Ferdinando de Martino
Voce narrante: Andrea Manferlotti
note al testo:
Il romanzo di Stevenson sebbene manchi di poco il novecento (1886) resta comunque un classico che in quanto tale, e in virtù degli argomenti trattati, è assolutamente un racconto dai significati molto più che attuali ed è perciò facile portare la storia tanto ai nostri giorni, quanto darle una connotazione a-temporale. Jekyll è un uomo dell’ottocento, un figlio del positivismo che crede nelle possibilità infinite della ricerca scientifica. Vi crede tanto da pensare di poter cristallizzare l’anima e la sua gamma d’infinite emozioni grazie alle sue formule chimiche. Il dottore scoprirà presto d’aver ragione dei suoi esperimenti e riesce nel suo intento separando in sé stesso la propria componente buona da quella malvagia. Il viaggio che compie bevendo la sua incredibile pozione non è solo un viaggio nel mondo della morale ma è un viaggio nella storia dell’umanità. Hyde non solo è deforme perché cattivo, Hyde è antico, egli sorge dalle regioni oscure della genesi del creato, è un coacervo di istinti animaleschi e non è infatti un caso che egli nasca sempre e muoia infine nel laboratorio di Jekyll. Il laboratorio poi, è un luogo che ancora oggi porta il segno delle sue origini alchimistiche dove l’uomo ha sognato di creare l’oro, dove ha provato a ridare la vita alla materia che ormai di vita era priva. Il luogo dove è nato il mito di Faust, dove l’uomo cerca in ogni modo di riscattare la sua finita natura terrena per sfidare l’infinito del creato. L’uomo e il laboratorio alchemico come metafora l’uno dell’altro, entrambi come contenitori, come involucri: il laboratorio è il contenitore in cui è racchiuso l’uomo, questi con il suo stesso corpo è a sua volta involucro di conoscenza e, soprattutto, della consapevolezza che tale conoscenza è al di là della comprensione totale, negatagli proprio da quello stesso suo involucro. Il genio di Stevenson è stato proprio quello d’inserire nella perfetta società vittoriana una figura inquieta e così imperfetta quale il dottor Jekyll che alla perfezione non mira poiché, si badi bene, la perfezione è dei mediocri e Jekyll mediocre non è. Egli vuole ricercare e scoprire, conoscere e comprendere. Vuole il sapere perché vuole sentirsi vivo e partecipare ai misteri del cosmo. Tutto ciò lo spinge nelle sue assurde ricerche alla stregua d’un Faust o d’un Manfred metropolitano. Di certo è un figlio di quel mondo, un erede dell’inquieto sentire della rinascenza europea (si pensi a Campanella in Italia). Quest’adattamento si propone la rilettura del racconto attraverso l’idea che vede scene e personaggi legati dal doppio filo della dualità: esso infatti non è centrato su due personaggi protagonisti bensì gira tutto e costantemente intorno alla sola figura del dottore come un doppio soggetto o un soggetto duplice. Il tutto poi, viene fuori sempre ben centrato sul nocciolo del fatto e le situazioni si susseguono e cambiano atmosfera con rapidità, avendo voluto dare al testo maggiore scorrevolezza e velocità quasi con ansia, l’accadimento d’un fatto dietro l’altro senza respiro, senza alcun capitolo di pausa per riflettere se non l’ultimo.
A. Manferlotti e F. de Martino
note alla musica:
L’arte musicale nelle sue infinite accezioni di pensiero, di linguaggio complementare e talvolta subordinato, di crogiuolo di ricerche di sonorità nuove ed inesplorate, è stata sviscerata negli ultimi quarant’anni in tutte le sue molteplici sfaccettature. Quindi contribuire musicalmente ad un reading è quanto mai difficile, il rischio di creare uno spettacolo scontato se non banale è evidente, specie per la rilettura di un classico. La presente versione de “Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr Hyde” ha il vantaggio e l’originalità di focalizzarsi su alcuni temi evidentemente presenti nel testo ma non giustamente valorizzati. Il male nella sua magmatica e caotica essenza ne è il protagonista assoluto. L’apporto musicale alla recitazione si allinea a tale scelta interpretativa, creando un tessuto in parte improvvisato in parte scritto. Il lavoro pertanto si delinea sia come una “colonna sonora” del celebre testo di Stevenson sia come un contrappunto al dire recitato, creando un unico ed indissolubile evento sonoro. L’ensemble cameristico è stato scelto in modo da ricreare gli equilibri di un organico orchestrale, legni-ottoni-archi, privilegiando però la scelta di una sonorità piccola, così da non sovrapporsi alla parola recitata, bensì per insinuarsi tra le trame della recitazione stessa, ampliandone ed evidenziandone luci ed ombre.
F. de Martino
I protagonisti:
Andrea Manferlotti
attore e regista, diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli sotto la guida di Tato Russo. Una formazione teatrale completa che gli consente di muoversi tra palco, radio, televisione, cinema e cabaret col quale poi conquista numerosi premi tra cui l’ambito Premio Massimo Troisi. Nella sua carriera ha affrontato classici quali Alfieri, Aristofane, De Filippo, Goldoni, Moliere e numerosi Shakespeare, collaborando con registi come Livio Galassi, Renato Carpentieri, Lucio Allocca, Carlo Cerciello, Paolo Zuccari, Maurizio Gueli ed altri ancora. Da tempo interessato ad un teatro di sonorità fatte di voce e musica realizza reading come: “Concertando Dante: ascolti (di)versi” “Novecento” “Il dottor Jekyll”. Ha da poco prodotto il cd-audiolibro “Manfred” da Lord Byron.
Ferdinando De Martino
Diplomato in musica corale ed in Strumentazione Bandistica, ha studiato composizione con G. Turaccio e R. Piemontese, pianoforte con U. Zamuner. Dirige il proprio gruppo vocale Esedra ed il coro polifonico Comtessa de Dia. È fondatore e direttore artistico dell’Associazione Musicale CuiusVis Toni. Autore di musica vocale, orchestrale e da camera, nonché di poemi lirici per voce recitante e musica come: “Le ali del Simurgh” ed “Helene”. Collabora da tempo con l’attrice Rosalba Di Girolamo realizzando “Viaggio dentro le segrete cose” e “Canti Orfici”. Con Andrea Manferlotti mette in scena i reading “Concertando Dante: ascolti (di)versi” “Il dottor Jekyll” “Novecento” componendo musiche sempre originali da lui stesso dirette ed eseguite dal vivo, così come sul cd “Manfred” appena inciso.