– Sig. Sindaco. Innanzitutto volevo farle una domanda circa la questione dei rifiuti. Lei è a capo di una città grande ed importane, qual è Aversa.Come pensa di tener testa a questo problema?
— Faccio il sindaco da sei anni e grosse energie le ho profuse nel campo dei rifiuti, ovviamente con risultati a dir poco deludenti, perché c’è qualcosa che va oltre il sindaco. Dovete sapere che le leggi italiane non danno nessun potere ad un sindaco, in questo campo, se non quello di gestire i rifiuti sul proprio territorio. Sembrerà strano ma oggi il potere del sindaco è solo quello di fare un contratto con una società di servizi che viene a prelevare i rifiuti dalla città e ripulirla e, questi rifiuti, tramite queste società di servizi, devono essere trasferiti in un luogo di smaltimento.Questo è l’unico dovere che ha un sindaco. Con questo intendo dire: quando le strade della città sono colme di rifiuti, la colpa non è affatto del sindaco ma di tutto un meccanismo formato da un ciclo che non si conclude.
>>>>>>>>>>
– Aversa è una città impregnata di storia. La nostra impressione è quella che non si riesce a salvaguardare l’arte di questa città. Diciamo questo perché ci sono tantissimi monumenti importanti (uno di questi è il monastero dei cappuccini in via dei cappuccini) che non vengono curati anzi, sono letteralmente abbandonati. Avete in programma progetti di restaurazioni di questi beni?
— Innanzitutto dovete sapere che il 95% dei monumenti aversani non sono di proprietà del comune di Aversa. Il nostro comune ha un budget di entrate che proviene dalle tasse dei cittadini e deve far fronte a delle spese che riguardano i progetti dell’amministrazione retta dal sindaco. Nel momento in cui vai a prevedere una spesa per un bene che non è del comune, il sindaco deve rivolgersi alla Corte dei conti che ti recupera la spesa. Quindi , su alcuni monumenti, noi per legge non possiamo intervenire. Quello che posso dire è che noi, sui beni del comune stiamo già operando lavori di restaurazione. Ad Aversa , poi, abbiamo una fortuna: la maggior parte di questi monasteri appartiene alla diocesi ed il vescovo con i suoi contributi e con quelli che provengono dalla regione o dalla Comunità Europea, riesce a curarli. Purtroppo, così come noi abbiamo delle difficoltà a spendere, anche il governo non riesce a sopperire a quelle necessità che ha una città come Aversa.
– Vorrei concludere quest’intervista porgendole una domanda riguardo ai giovani del nostro territorio. Noi ragazzi sentiamo il bisogno di voler sentire la vicinanza delle istituzioni. Il comune di Aversa ha in programma attività di tipo ludico o culturale da proporre in modo da potersi porre come punto di riferimento?
— Inizio col dire che, essendo un dottore commercialista, ho una sorta di “deformazione professionale” e cioè, quando organizzo qualcosa voglio avere un progetto tra le mani perché, altrimenti, non so lavorare. Inoltre faccio un cronoprogramma di quest’ultimo per rendermi conto dei tempi. Quando io sono arrivato in questa città, precisamente nel 2002, non ho trovato nemmeno le scuole dell’obbligo nel senso che: il comune pagava 2 miliardi delle vecchie lire per affittare dei locali nei quali venivano situate delle “presunte” scuole che erano dei veri e propri “tuguri”. Io ho costruito per questa città 8 scuole dell’obbligo in soli 5 anni con palestre, laboratori… Una cosa strabiliante! E questa è stata la mia prima opera a favore dei giovani. Inoltre ho messo in sesto ed ho avviato il “Palazzetto dello sport”, è stata costruita una piscina, abbiamo realizzato una tendostruttura per il Calcio a 5 ecc…abbiamo creato nel “Parco Coppola” una sorta di anfiteatro dove i ragazzi possono dar libero sfogo alle loro idee e possono mettere in mostra le loro abilità. Oggi posso dire che, che se in città la gente mi addita come il sindaco che negli ultimi 50 anni ha fatto più di tutti, io mi sento ancora in debito con i giovani. E io nella mia vita ho sempre saldato tutti i debiti. Aspettare per credere!