Conoscevo l’Opera di Noa superficialmente. A malapena ricordavo la sua partecipazione ad un Festival di Sanremo. Poi l’acquisto di un cd e la scoperta della Grandezza dell’Artista. Poi l’acquisto di quasi tutti i cd. A questo punto, la voglia di vedere e sentire la Cantante isdraeliana la quale non solo è bravissima, ma anche ammirevole per non avere mai abbandonato la qualità, l’impegno politico, la credibilità. Il sito “noamusic.com” segnala i concerti dell’Artista. Apprendo che uno di questi è previsto a Barletta, presso il Teatro Curci. Apprendo la notizia a Madrid, so già che potrò essere di ritorno a Roma soltanto la sera del giorno prima del concerto. Come fare per prendere i biglietti? Telefono, mi accredito come stampa. Massima accoglienza, disponibilità, gentilezza. Mi riservano un posto. Una domanda, però, mi tormenta: “Noa, a Barletta?”. Qualcosa non mi quadra. Evidentemente Barletta deve avere un Teatro ben organizzato e un ottimo Cartellone. Sono incuriosito.
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Chiedo al direttore – la dottoressa Annalisa Delvecchio – se è possibile un’intervista. La risposta è positiva. Arrivo a Roma il 23 novembre; il 24 sono in viaggio per Barletta. Nubifragio su Roma, il tergicristallo del conducente mi si rompe, ma non mollo. Verso Napoli il cielo si apre e compare il sole. Raggiunto il Tavoliere mi accoglie una bellissima luna, piena, luminosissima. Arrivo a Barletta. Una città pulitissima, altro che Aversa. Siamo al sud dell’Italia, ma i cumuli di mondezza nauseabonda non esistono. Arrivo al Teatro. Attendo la dottoressa Delvecchio per l’intervista, nel frattempo leggo locandine e programmi del Teatro. Resto senza parole. La normanna Barletta ha una Programmazione impressionante. Paolo Poli, Paolo Hendel, Lella Costa, Luca De Filippo… Noa… E la normanna Aversa, aspirante capoluogo di provincia nonché patria di Cimarosa, che fa? Nemmeno a sognarlo un Programma così variegato, di qualità, interessante. Nel Curci hanno previsto pure il Teatro dei Bambini, la domenica mattina. E progetti di lavoro con le scuole. Un fervore d’attività, in altre parole. La Cultura in primo piano. Prima del concerto di Noa, riesco ad intervistare la direttrice Annalisa Delvecchio. Mi conferma l’impegno culturale dell’amministrazione comunale che ha delegato a lei, Tecnico, ogni relativa decisione. Poi il concerto. Prima parte con il gruppo Radiodervisch, seconda parte con Noa. Al termine, le due entità cantano insieme sognando, augurandosi la Pace. Rimarrà il ricordo, in particolare, della figura elegante, flessuosa, carismatica che distingue Noa. E della sua voce che sale e scende portandoti dalle stelle lassù al mare quaggiù. Al pubblico si rivolge solo in inglese. E come potrebbe non essere così per una persona di origini yemenite, vissuta in America, residente in Israele?