Cari amici/e e colleghi/e,
la Fondazione Libera Informazione è realtà. Lo scorso 19 settembre la prima uscita pubblica, con la presentazione nei saloni della Fnsi a Roma, con la partecipazione tra gli altri del presidente di Libera don Luigi Ciotti, del presidente della Fondazione Libera Informazione Roberto Morrione, il presidente della commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, il presidente della Fnsi Paolo Serventi Longhi (è on line una sintesi video dell’incontro).
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Parecchi di voi hanno preso parte ai lavori degli stati generali dell’antimafia (Contromafie 2006) dove su impulso di Libera è stata partorita l’idea di un osservatorio sui media. Parecchi di voi hanno contribuito al progetto. Si tratta adesso di stringere ancora di più i rapporti, per sviluppare la fase operativa. E per questo Libera Informazione andrà sui territori, organizzando seminari su informazione e mafie a partire dalla regioni “occupate” dalla criminalità organizzata.
Obiettivo fondante dell’osservatorio è quello di creare una rete tra i micromondi dell’antimafia e della stampa locale (associazioni, fondazioni, comitati, siti web, blog, quotidiani, emittenti radio e tv, riviste, singoli attivisti, enti locali e istituzioni decentrate) e il grande mondo dell’informazione nazionale. Dunque, da una parte fare rete raccogliendo notizie, informazioni, spunti, lavori e progetti, dall’altra opera di pressione sui media italiani, per dare spazio a quelle notizie (non solo in negativo) che spesso faticano a trovare spazio nei palinsesti di radio e tv e sulle colonne dei giornali.
Il contributo che chiediamo a quanti si trovano ad operare nelle realtà locali è quello di diventare una sorta di antenna, un riferimento per l’osservatorio da un lato e per l’esterno dall’altro. Con forme da specificare, si tratta di segnalare casi, notizie, di intervenire con articoli e reportage, pensando da subito a costruire una rete capillare che connetta informazione, associazioni, istituzioni e società civile. Da un lato una collaborazione volontaria e gratuita, dall’altro una vetrina nazionale e la legittimazione di quello che vorremmo diventi un autorevole riferimento per chi si occupa di lotta alle mafie.
Ai professionisti dell’informazione chiediamo attenzione costante, apertura alle sollecitazioni che verranno dall’osservatorio e un contributo in prima persona per fare del tema mafie una priorità.
I materiali dell’osservatorio sono già on line sul sito provvisorio www.liberainformazione.org