Fondato il 13 agosto 1558, per effetto della donazione di un cittadino aversano al convento di Monteoliveto di Napoli; accanto al convento, c’era una farmacia. Dopo la soppressione, il 15 febbraio 1808 fu usato per alloggi militari, ma 5 giorni dopo fu ceduto in fitto. Il 26 novembre 1812, vi fu istituito il Carcere. Nel 1841, fu adibito a Mendicicomio; nel 1849, di nuovo a Carcere; nel 1855, Succursale del Carcere di S. Maria Capua Vetere; dal 3 maggio 1859, carcere femminile. Nel 1876, fu trasformato in Manicomio Giudiziario, e tale è rimasto.
Altri contributi:
1 – Il Complesso Monumentale di San Francesco / di Tina Falco
Di origine antichissima, il complesso monumentale di S. Francesco costituisce uno dei monumenti più insigni di Aversa. Dallo studio effettuato su svariati testi relativi al monumento si evince che, certamente, la primitiva chiesa già esisteva intorno al primo trentennio del XIII secolo. Alla chiesa si accede da un ampio cancello che perimetra un cortile, pavimentato con mattoni cotti, di forma rettangolare, disposti a spina di pesce. Dal cortile, attraverso tre diversi portali, si accede al chiostro, al parlatorio e alla chiesa per mezzo di un atrio. Il pavimento dell’atrio è composto da piastrelle di forma quadrata, con decorazioni geometriche e floreali e, da una lapide pavimentale di forma rettangolare che reca una iscrizione in latino: “Pavimentum ex marmore MDCCCXL Abbatissa M. Josepha De Tufo“. La chiesa presenta un’unica navata con una serie di cappelle laterali. Sulla navata si aprono tre cappelle sul lato destro e due sul lato sinistro; manca su questo lato l’ultima cappella, il cui spazio dà l’accesso alla sacrestia. La zona presbiteriale è ricca di ornamentazioni; il centro è occupato dall’altare maggiore. Ai lati del presbiterio si trovano due grate in ottone e ferro battuto, lavorate a maglia con nodi bombati. Inoltre, sempre nella stessa zona, sono collocate due grandi tele attribuite a Francesco De Mura. Esse rappresentano: a sinistra, “La Pentecoste “ e, a destra, “S.Chiara che mette in fuga i Saraceni”. Al centro della zona absidale è collocato un dipinto di Jusepe de Ribera rappresentante “L’Estasi di S.Francesco”. Attraverso il vano sottostante l’organo si accede, a sinistra, alla Sacrestia e a destra, all’ufficio del Parroco.
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