Aversa, città di arte, cultura e storia annovera tra i suoi monumenti eccellenti testimonianze di un’antica presenza, quella normanna che, nel lontano 1030, con la fondazione della prima contea, proprio in Aversa, diede inizio ad un momento epocale per il Mezzogiorno d’Italia.
Sorta come frutto di una prestazione mercenaria messa dai cavalieri normanni a servizio del contrasto politico- militare tra il principato longobardo di Capua e il ducato di Napoli, la contea di Aversa si trovò ad essere legata alle sorti della diocesi nata proprio in seguito allo scontro frontale avvenuto nel 1053 sul Fortore tra il Papa e i Normanni. Leone IX scese nel sud con un programma di riforma della disciplina ecclesiastica che mirava a sanare le lacerazioni apertesi nel corpo ecclesiastico.Dal movimento riformatore ecclesiastico, nasceva in Aversa per iniziativa normanna, la Mater Ecclesia Sancti Pauli. La nuova diocesi si fondava sulle rovine dell’antico vescovado atellano e tale avvenimento suggellava l’alleanza tra la Chiesa e i Normanni e poneva le premesse per una svolta politico- religiosa che troveremo poi siglata cinque anni più tardi nel Concilio di Melfi del 1059, dove venne firmato il patto di difesa e cooperazione con il Papa da Riccardo I di Aversa insieme con Roberto il Guiscardo. Tra l’altro, prima di ciò che avvenne a Melfi, nella contea normanna, al tempo della consacrazione del primo vescovo della Diocesi, cominciavano già a fiorire i cenobi benedettini di San Biagio e San Lorenzo. Verso la fine del sec. XI, la chiesa cattedrale di S. Paolo aveva raggiunto una considerevole espansione economica, in quanto le vennero attribuite, nel 1097, delle chiese suburbane, segno evidente dell’importanza che era andata assumendo nel corso degli anni. Quanto appena detto ci rende, se pur sommariamente, l’idea di quanto Aversa sia stata al centro di notevoli interessi fin dai tempi più antichi. Parlare di Aversa normanna è parlare delle origini di una cittadina che è parte integrante della nostra storia.