E’ intitolata “S. Benedetto e gli artisti di Terra di Lavoro” la rassegna d’arte sacra contemporanea che sarà inaugurata il 21 marzo p.v., alle ore 18.30, presso il Chiostro Piccolo della Chiesa abbaziale di San Lorenzo Fuori le Mura di Aversa. La manifestazione, presentata in occasione della Festa del transito di S. Benedetto Patrono d’Europa, che prevede tra l’altro anche momenti di intensa partecipazione spirituale, è stata organizzata dal parroco dell’Abbazia Benedettina D. Ernesto Rascato, dall’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici di Aversa, dalla sezione casertana dell’U.C.A.I. (Unione Cattolica Artisti Italiani), in collaborazione con l’Associazione Accademia Italiana “Domenico Cimarosa” di Aversa.
Alla rassegna partecipano gli artisti: Mykola Borsuk, Michelangelo Cice, Domenico Guida, Carmela Infante, Giovanni Izzo, Angelo Mirra, Francesco Russo e Giuseppe Tocchetti. Mykola Borsuk, nato in Ucraina, è pittore e scenografo, copista di opere d’arte e restauratore di icone presso Musei e Gallerie specializzate. Michelangelo Cice scolpisce i suoi “interrogativi” nella concretezza dei materiali, i più vari, investigati e organicamente giustapposti. Domenico Guida sceglie un immaginario siglato da pensose contestazioni: si interroga tra memoria e presente. Carmela Infante fa poesia negli evidenti intrecci che dicono il caso e la necessità, come divagando tra testimonianze, sogni, utopie. Giovanni Izzo è fotografo di esperienza. La Kodak European Gold Award ha giudicato le sue immagini in linea con lo “Standard di Eccellenza” per il ritratto creativo ed artistico. Angelo Mirra traduce in termine di analogie interiori i dati naturali vissuti, ora per incanto, ora nel rapporto spirito-natura, ora come groviglio tra storia e immaginazione. Francesco Russo fa testimonianza di un impegno sentito/vissuto come passione e chiarificazione: le sue rese visive trascrivono vigorosamente l’aspirazione all’armonia e l’atto di fede. Giuseppe Tocchetti fa arte con energica concentrazione, con l’indagine dell’intellettuale scrupoloso che all’improvviso incontra il respiro poetico e in quello fa lievitare un lessico figurale che fa pensosi: è sempre difficile rapportare l’eternità alla contingenza. La mostra resterà aperta dal 21 al 31 marzo con orario: 9.30-12.00 e 16.30-19.00. Le opere di Francesco Russo in esposizione sono le seguenti: Offerta per il riscatto, 1997 – olio su tela, cm. 100×80; La croce, il libro, l’aratro; 2007 – olio su tela, cm. 50×70; Storiche testimonianze, 2007 – olio su tela, cm. 100×100. La seconda e la terza opera presentate sono state realizzate per l’occasione e rappresentano l’ultima fatica dell’artista: dipinti fatti di particolari, di pochi elementi, essenziali e fortemente indagatori. Una pittura di schemi semplicistici con tagli quasi fotografici che trova soluzioni agevoli prendendo spunto da documenti storici e testimonianze. Una produzione artistica che sfugge alla programmazione di schemi figurativi, perché in ogni dipinto le suggestioni fantastiche sono filtrate da una profonda visione cristiana dalla quale scaturisce un messaggio di fede, di una fraternità umana senza confini e di una povertà sentita come un valore insostituibile. Opere, insomma, dalle quali vien fuori il tono giusto, una forza, un messaggio che emana una fortissima autenticità e una grande suggestione. Nell’opera “La croce, il libro, l’aratro”, prendendo spunto da un discorso di Papa Paolo VI, sono rappresentati i simboli che caratterizzano tutto il percorso benedettino: la croce del sacrificio, il libro della Regola e l’aratro del lavoro quotidiano, il tutto calato in un contesto paesaggistico attinente al tema della mostra “S. Benedetto e gli artisti di Terra di Lavoro”; infatti fa da sfondo alla composizione la Porta di S. Benedetto, presso il Seminario Vescovile, sulla parete esterna del transetto sinistro del Duomo, ingresso della primitiva basilica. Nell’opera “Storiche testimonianze”, invece, domina la composizione un particolare del mosaico dell’antica Chiesa abbaziale di S. Lorenzo Fuori le Mura ancora visibile nel pavimento all’ingresso dell’abside: è una composizione cosmatesca, dagli effetti incantevoli e dai toni insieme contrastanti ed equilibrati, nella quale l’artista ha incastrato un altorilievo circolare con il busto di S. Benedetto, reso con bell’effetto tridimensionale, che rafforza la particolarità della storica testimonianza.